Regia: Antoine Fuqua
Anno: 2021
Titolo originale: The Guilty
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.3)
Pagina di I Check Movies
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The Guilty, del 2021, presente su Netflix è un remake del suo quasi omonimo danese girato tre anni prima. Avendo visto da soltanto pochi giorni l'originale, devo dire che gran parte della suspense e del pathos generati dalla prima visione si sono giocoforza spenti fin da subito, ma era una cosa ampiamente prevedibile. Così come è prevedibile un paragone tra le due pellicole: quella di Fuqua ricalca in maniera quasi certosina l'altra, tanto che potrebbe definirsi uno shot for shot. La sceneggiatura è infatti la stessa e lo vediamo soprattutto nei dialoghi, il punto forza ed il fulcro della trama tra l'altro, e nello svolgimento della maggior parte delle scene. L'ambiente, seppur spostato da una più tranquilla Copenaghen ad una vivace e calda Los Angeles (sullo sfondo gli incendi) è il medesimo, ed il tutto avviene telefonicamente alla centrale di smistamento delle chiamate di emergenza. Il personaggio, qui interpretato da Jake Gyllenhaal, segue le stesse modalità di interazione con la storia di quello interpretato da Jacob Cedergren, ma con lui iniziamo a vedere le prime vere modifiche e differenze: è meno freddo, più irascibile e maggiormente dinamico negli atteggiamenti, per quanto sia possibile esserlo in una trama di questo tipo. Il suo personaggio inoltre non ha soltanto disturbi da stress per la situazione che sta passando, ma anche qualche problemi fisico ed una recitazione appunto più accentuata. Sul finale invece abbiamo le differenze più grandi, che modificano di fatto la storia, pur lasciandola invariata nella sua globalità. Forse proprio per questa gestione differente, meno cruda da un punto di vista e più votata ad incorniciare la figura del protagonista, preferisco il primo al rifacimento americano.
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