Regia: Uberto Pasolini
Anno: 2013
Titolo originale: Still Life
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.4)
Pagina di I Check Movies
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Still Life è un estratto dedicato alla condizione umana, alla morte ed
alla solitudine. Viene raccontato però senza strazi di sorta, senza
nessun pietismo virtuoso e senza nessun archetipo che voglia essere
commovente. Lo fa però in maniera
lenta e pacata con una punta di ironico cinismo british e si ritrova ad
essere un pellicola a tratti velatamente surreale. Il ritmo lento del
racconto, in questo caso non è un difetto del film, ma un sistema per
descrivere il protagonista ed una parte delle
sue vicende. Questo è un funzionario municipale, solo e solitario, che
ha il compito di rintracciare i familiari di persone, altrettanto sole e
solitarie, che vengono mancare e necessitano (forse s’, forse no) di un
funerale a cui possano partecipare amici
e parenti. Se questi esistono o se questi sono disponibili. Il modo di
vivere di John May è abitudinario all’eccesso, decisamente lento e
metodico nello svolgimento del proprio lavoro che occupa la maggior
parte della sua vita, anche di quella privata. Tutto
appare rigorosamente calcolato e la fotografia del film riesce a
calcare ogni situazione rendendola prevedibile senza che risulti essere
noiosa, riuscendo ad incorniciare questa “Natura Morta”. Un film carino
ed interessante, non scontato
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