Allegri è riuscito a riprendere in mano la situazione. Nelle ultime partite infatti si stava delineando qualcosa di evidentemente poco piacevole. Così iniziamo subito il derby di Torino, giocando in casa, lasciando il gioco agli avversari. Ben chiusi in difesa respingiamo ogni loro attacco per poi provare qualche contropiede e segnare su calcio d'angolo. Il vantaggio arriva presto e i giocatori bianconeri commettono il grave errore, che dura circa dieci minuti, di cercare il raddoppio e di giocare in maniera offensiva. Fortunatamente qualcuno lì in panchina se ne accorge e quindi di nuovo tutti dietro la palla e a difendere senza creare. Arriva il pareggio granata, inevitabilmente. Quindi il buio organizzativo e qualche folata in attacco che non impensierisce gli avversari. Anche il corto muso è andato a farsi benedire, senza nessuna tranquillità nel possesso palla e nel creare azioni: che siano dal basso, o dal centrocampo. Altri due punti persi che vanno a collezionarsi ad un'altra decina. Poco brillanti, poco lucidi, in poche parole allegriani fino al midollo. Vai a cacare proprio mentre stai dicendo "il pareggio non è da buttare".
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