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martedì 15 marzo 2022

James G. Ballard - L'Isola Di Cemento

 
Autore: James G. Ballard
Anno: 1974
Titolo originale: Concrete Island
Voto e recensione: 4/5
Pagine: 162
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Trama del libro e quarta di copertina:
Quasi un adattamento postmoderno di Robinson Crusoe, con echi anche della "Tempesta" shakespeariana, "L'isola di cemento" narra del naufragio del protagonista Robert Maitland su un'isola di fabbricazione umana. Maitland è un uomo ricco, vive una vita borghese con tanto di moglie, figlio e amante. Ma un giorno, d'improvviso, dopo un tremendo incidente mentre è alla guida della sua splendida Jaguar, si ritrova imprigionato sullo spartitraffico dell'autostrada. Incapace di sfuggirne, deve trovare il modo di sopravvivere lì, ai confini dell'universo umano in un ambiente alieno e al di là della civiltà, e tutto quel che ha per farlo è quanto gli è rimasto dell'auto distrutta. Ma, via via che la situazione precipita, Maitland si adegua alla sua nuova condizione, scopre in sé una diversa consapevolezza e si convince che la sua nuova esistenza potrebbe non essere peggiore della precedente. Va avanti perciò nella scoperta dell'isola, con i suoi segreti e relitti del passato, con i suoi abitanti. Nell'Isola di cemento si ritrova il tema ricorrente nella poetica ballardiana dell'alienazione prodotta dalla tecnologia e dalla contemporaneità, che può spingere a preferire la sopravvivenza in condizioni estreme pur di ritrovare una libertà perduta nella società disumanizzata 

Commento personale e recensione:
Che bella scoperta questo libro. Stavo cercando un romanzo di fantascienza, quando mi imbatto in Ballard e così credo di andare a colpo sicuro. Inizialmente resto un po' titubante, non vendendo nelle prime pagine (non leggo mai la quarta di copertina così come non guardo mai i trailer) possibili riferimenti o svolte fantascientifiche. In realtà, sempre durante la lettura delle prime pagine, attendevo una sorta di svolta che facesse uscire il personaggio dalla situazione che si era venuta a creare, fino poi all'illuminazione: tutto si sarebbe svolto lì. Lì sull'isola di cemento. Con descrizioni certosine del luogo, con i temi psicologici trattati, con quel postmodernismo che stava prendendo sempre più il sopravvento. Un grande romanzo, che nella mia poca cultura letteraria mi ha ricordato un certo stile di Stephen King quando si concentra su situazioni apparentemente futili o facilmente aggirabili da altri scrittori. Ballard riesce in ogni caso a caratterizzare il suo personaggio all'interno di un mondo alienante e disumanizzato come la modernità di una struttura artificiale invisibile dal caos quotidiano che la e ci circonda. Davvero una bella scoperta.

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