Non c'è due senza tre. Così dopo aver fatto il Tambura dalla via Vandelli in un classico andata ritorno ed un anello partendo da Campocatino, oggi è stata l'occasione per aumentare l'epicità. Per la prima volta da quando faccio escursionismo avevo (forti) dubbi sulla mia tenuta fisica: questa è una di quelle tratte dedicate esclusivamente a persone "molto, molto allenate". Fino a qualche mese fa era pane per i miei denti, ma ultimamente sono sceso di livello e salito di peso, così ero parecchio titubante. Il forte dislivello che prevede la deviazione attraverso la Lizza Silvia è infatti stroncante, ma sono riuscito a reagire bene una volta rotto il fiato ed una volta che è arrivato il vento ed ho smesso di sudare copiosamente. Poi ci siamo fatti la parte della cava, più dolce a prima vista, ma sempre molto ardita ed infine tutta la cresta, che è la parte che prediligo sia in salita che durante la discesa. Abbiamo pure fatto una piccola deviazione al rifugio Nello Conti e poi già a zig e zag per la odiata via Vandelli, che mi ha veramente provato. Un'esperienza che comunque fa curriculum e ti permette di avere qualche medaglia attaccata sul petto.
Album fotografico Monte Tambura dalla Lizza Silvia
Nessun commento:
Posta un commento