Eccoci con un bellissimo ritorno in Apuane. Mancavo addirittura dal 5 giugno con la mia terza via per la Tambura ed in effetti lo si sente. Sia come voglia di essere qui, sia come emozioni e fatica. Già, perchè nonostante i cammini, nonostante l'Appennino, nonostante il Trentino, le Apuane sono una cosa a parte. Essere fuori forma fisica non mi ha certo aiutato nell'escursione di oggi che in soli otto km prevedeva circa 800 di dislivello positivo, ma tenacia ed orgoglio mi hanno fatto superare la prime difficoltà durante la ripida salita che da Arni. Ed anche le seconde, le terze e così via. Fortunatamente sapevo già cosa aspettarmi, quindi dosando le energie e stringendo i denti sono arrivato (sudato da strizzare) sulla cresta dello Schienale dell'Asino. Qui le difficoltà diventano tecniche e non più fisiche, quindi mi sono sentito maggiormente a mio agio. Roccette e zone esposte mi hanno gasato e dato nuova linfa vitale, con il paesaggio che si apriva sul resto delle cime e sul mare. La risalita, per il Monte Macina, anche se nuovamente ripida, così tanto da non sembrare fattibile, risulta invece meno impegnativa a livello di fatica e dotata di piccole rocce su cui far forza. Dalla cima ammiriamo i vari Sella, Sumbra, Fiocca, Sagro e via via, prima di ridiscendere per il solito sentiero impervio e poi deviare verso il Passo Sella da cui ammirare nuove e lontane vedute
Album fotografico Monte Macina, Alpi Apuane
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