Regia: Michael Cristofer
Anno: 2020
Titolo originale: The Night Clerk
Voto e recensione: 4/10
Nell’intento di mostrare al pubblico le difficoltà relazionali e di dialogo di una persona affetta dalla Sindrome di Asparger, ciò che maggiormente si salva secondo me è la prova attoriale del protagonista (Tye Sheridan). Convincente nei limiti di un prodotto cinematografico, difficile fare paragoni con reali persone “Aspy” (sic.). Togliendo questo però a mio avviso il resto non rispetta le aspettative che potevano crearsi. Lo svolgimento è quello di un thriller, ma dal ritmo blando e molto leggero. Inoltre se prendiamo in esame tutti gli altri personaggi, dalla mamma iperprotettiva al poliziotto che puzza di macchietta, alla bella ed intrigante amante, arrivando fino al machiavellico marito traditore, vediamo che sono soltanto piccoli comprimari poco approfonditi. Se ci fosse stato poi un cambio di ritmo un po’ più vivace specialmente in alcune scene investigative con maggiore azione, ne avrebbe sicuramente beneficiato. Purtroppo resta un’opera inconclusa, per niente accattivante, neanche nella presentazione del protagonista, elemento chiave della storia: alla fine si tratta di un guardone. Asparger o no, spia le persone in attimi privati all’interno delle proprie camere da letto. La motivazione è risibile, e non è certo facile essere empatici nei suoi confronti.
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