Regia: Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch
Anno: 2022
Titolo originale: Le Otto Montagne
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
Acquista sua Amazon (libro)
Iscriviti a Prime Video
Segui gli aggiornamenti sul canale Vomito Ergo Rum di Telegram
Alzo le mani: non ho letto il libro, quindi mi tiro subito fuori dalle faide in stile "eh ma il romanzo è migliore..., eh ma il film è meno noioso...". Parto inoltre da chi cosa non è questo film, o almeno da che cosa non è completamente. Non è un film sull'amicizia tra due bambini, adolescenti e ragazzi. Non è un film sulle escursioni in montagna. Non è un film su quella che noi di città chiamiamo natura. Già adesso vi starete chiedendo se ho guardato il film giusto o se sto vaneggiando. In effetti Le Otto Montagne può trarre in inganno, ma è essenzialmente una vasta ode ad una miriade di sentimenti, che sì, riguardano anche l'amicizia tra i due protagonisti, ma si allarga anche ai ricordi nostalgici, i rapporti padre figlio, la voglia di solitudine e quella di stare in totale contatto con la montagna. È difficile stare ad elencare gli stati d'animo che riesce ad evocare con un' intimità coinvolgente e ricca di spunti che non cadono nel moralismo o nella spiritualità spicciola. Ammaliati dalle stupende immagini di monti, valli, sentieri, ghiacciai, laghetti alpini, non avremo una pellicola in cui la sfida con se stessi, o con il mondo, sia sotto i riflettori. Non ci saranno differenze, lunghi allenamenti, pericoli o problematiche per raggiungere la vetta desiderata. Tutto questo, ai fini del film non è importante. Il focus è ben altro, e non va bene ridurre il film ad un qualcosa per gli amanti del trekking, del selvaggio o della montagna, sebbene questi elementi siano ben più di una suggestiva cornice. I protagonisti sono interpretati da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, due volti mastodontici nel panorama del cinema italiano. Insieme funzionano ancor di più che singolarmente, se questo è possibile. Non sempre i dialoghi sono necessari per mandare avanti la storia ed affrontare qualsiasi situazione, certe volte basta sostituirli con silenzi profondi, sguardi o risate ed il gioco è fatto. Sembra semplice ma non è una cosa scontata ed automatica. Così come non è facile rispondere alla domanda su chi dei due soggetti sia riuscito a trovare il proprio posto nel mondo, uno creandosi una gabbia limitata alle montagne che lo hanno cresciuto da sempre, l'altro a vagare per il globo per poi tornare sempre a casa (loro). Chi ha imparato di più? Chi ha visitato “le otto montagne” (Pietro) o chi ha raggiunto la vetta del Sumeru (Bruno)?
Nessun commento:
Posta un commento