Grande giornata oggi, ma davvero faticosa. Evidentemente oltre a non avere più il fisico, l'inizio di ogni nuova disciplina ti mette alla prova soprattutto i muscoli che non eri abituato ad usare e non sapevi che esistessero. Partiamo dal principio: dormo a Eglio / Sassi, il paesino con le strade più strette del mondo (ed a doppio senso). Meno male che la mia suzukina è agilissima, così arrivo in tempo per l'appuntamento al Parco Levigliese. Qui sono organizzati in maniera tale da offrirti varie avventure come canyoning, corsi di sopravvivenza, trekking e ben dodici pareti di arrampicata, dalla più semplice a quelle per alpinisti esperti. Questa volta ho voluto provare a dedicarmi proprio a quest'ultima attività: il climbing, ovvero l'arrampicata. Avevo avuto mini esperienze in grotta (calata) ed in canyon (idem, calata). Visto che per un disguido, era presto rispetto all'arrivo dell'istruttore designato, ho passato un po' di tempo sia ad esplorare la zona su cui insiste il parco, con un breve percorso da trekking, il torrente e le cascate naturali per il canyoning, ed una piccola ferrata per l'avvicinamento. Ho avuto anche modo di partecipare ad un'introduzione per il corso di sopravvivenza, con accenni alla creazione di un corretto bivacco, l'accensione di un fuoco con accarino, coltellino e... un assorbente interno. E anche come riuscire ad orientarsi, guardando il sole, il muschio e creando una bussola con un ago. Tutte esperienze per noi avventurieri. Così come la prova per issarmi su con le corde (la discesa è sempre stata assistita). Avendo tutto il tempo a disposizione che mi serviva ho fatto cinque pareti differenti, poi sono schiantato fisicamente. In realtà avrei urlato "maté" già alla prima avendo gli avambracci duri come tronchi in acciaio. L'esperienza, al netto della fatica, però è stata bellissima, e mano a mano che salivo imparavo trucchetti tecnici per migliorare via via. Il supporto dell'istruttore è stato però fondamentale, sia per l'incoraggiamento, che per l'insegnamento. Alla lunga si dovrebbe fare molto meno sforzo sulle braccia ed utilizzare agilità (da Kung Fu Panda) e gambe (non le ho lunghe ma possenti si), così in alcuni tratti sembravo una scimmietta acrobata. Ammetto che erano tratti molto brevi. Non tutte le pareti le ho portate a termine, anche per difficoltà, ma sono fiero e contento. Questa nuova avventura mi ha fatto passare quasi tutta la giornata, anche se poi c'è stato tempo per una visita non programmata alla Cava Valsora. Questa oltre ad essere una "normale" (e per me odiosa) cava di marmo, ospita il laghetto dei tritoni, con specie auctone. Li ho visti, ma non sono stato in grado di fare foto, son lesti e mimetici.
Album fotografico Arrampicata al Parco Levigliese e Cava Valsora
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