
In questo susseguirsi di racconti della mia esperienza piemontese, non sono da meno i luoghi visitati anche in questo sabato, proseguimento della visita di Jack in quel d’Invorio. “Tempus fugit”, lo dico sempre; per questo motivo noi siamo sempre mattinieri e non ci facciamo mancare una visita a quello che, a parer mio, pur avendolo già assaporato, resta uno dei migliori esempi di borgo nelle vicinanze, ovvero Orta San Giulio. Il solito bar aperto ci fa godere della vista del lago e di una buonissima, seppur cara, colazione.
Visto il morbo incontrollabile che ha infettato Jack, il prosieguo della giornata si è risolto in una sgambettata sciogli muscoli tra le colline del Vergante, aggiungendo alla nostra esperienza anche quella del trekking e del sole cocente di febbraio; il percorso scelto ricade nell’unione di alcuni sentieri ad anello che fanno parte del Quadrilatero di Ameno.

Il nostro punto di partenza è il piccolo paese “dipinto” di Legro, dove è possibile ammirare sulle abitazioni alcuni murales che riprendono soprattutto le ambientazioni di alcuni film girati in loco.


Proseguendo per l’anello blu incrociamo il caratteristico borgo di Miasino, anche questo già visitato in precedenza, ma arricchito di nuovi e suggestivi luoghi, quali per esempio la villa cinquecentesca Nigra



Intanto il cammino prosegue nel suo splendore:


Oratorio di Santa Maria a Miasino

Attraversiamo il territorio comunale di Ameno, passando per alcuni interessanti luoghi come per esempio la Chiesa del Crocifisso di Borzaga:

Passo dopo passo continuiamo il nostro itinerario decidendo non solo di seguire il tracciato originale, ma, a seconda dello stato d’animo e delle bellezze limitrofe, ma di intrufolarci in altri sentieri per poi collegarci e intrecciarci sempre di più negli altri anelli, quello indaco, azzurro e celeste.
Alcuni scorci delle nostre deviazioni.



Finalmente raggiungiamo Ameno dove ci fermeremo a pranzare, almeno io, con una squisita barretta energetica che avrebbe dovuto darmi la carica, non solo per la scalata monte Mesma, altra deviazione per vedere il famoso convento, ma anche per terminare il lungo tragitto ormai iniziato dalla mattina.
Parrocchiale accanto al comune, di cui non riesco a trovare titolazione.


Deduciamo che in questi luoghi anche altri abbiano lasciato impronta.

Da prima incontreremo piccoli borghi, come Vacciago

o Lortallo

Da qui in poi invece inizierà la salita che porterà ad uno degli ultimi tasselli del nostro anello.


Il tragitto si concluderà tornando alla nostra auto completando una ricca giornata di fatica e soddisfazione.


Terminata l’escursione, ben docciati e profumati, decidiamo di terminare la giornata con una lauta cena, decidendo di godere della vitalità di Arona e dei suo scorci sul Lago Maggiore.



Per terminare in serenità non ci resta che farci prescrivere dal medico una buona dose di anestetizzante.

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