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martedì 27 giugno 2023

Piemonte V – A zonzo non più in solitaria – Tre giorni con Jack. Terzo giorno – Stresa e Isole Borromee

 Ultima, almeno per adesso, scopiazzatura da Riccardz, per quanto riguarda la mia tre giorni piemontese di questo inverno che si concluse con Il Lago Maggiore e le Isole Borromee. Questa volta però mi prendo il diritto di modificare quanto sgraffignato poichè c'era un errore (che non dirò) che ho voluto correggere.

Ultima mattina in Piemonte per Jack prima della partenza per la Toscana. Il viaggio di ritorno non è una bazzecola, pertanto, nonostante la faticosa giornata precedente, ci svegliamo nuovamente presto e ci dirigiamo questa volta a far colazione presso il lago Maggiore. Sappiamo bene quale sia il programma, ovvero quello di visitare, seppur in inverno, le isole Borromee. In realtà delle cinque isole (le più famose tre) siamo potuti sbarcare soltanto in due, ovvero quelle accessibili durante quello che sarebbe dovuto essere il periodo più freddo dell’anno e poi in realtà non lo è mai stato. L’isola Madre rimarrà soltanto sullo sfondo.

L’arrivo nella famosa località di Stresa ci permette di ammirare in lungo e in largo il lago e il piccolo borgo, dovendo attendere l’imbarcazione che ci avrebbe permesso lo sbarco nelle piccole isole.

Ora se devo dare un giudizio sommario su tutti i luoghi visti in questa parte d’Italia, questa, che a regola è quella più rinomata, che almeno una volta nella vita abbiamo sentito parlare, beh, a me non è piaciuta più di tanto. Paesi abbastanza anonimi, enormi alberghi dove si respira aria di aristocrazia e alla fine dei conti un paesaggio sì interessante e bello, ma non così eccelso come spesso viene descritto.

Chiesa di San Michele

Dopo aver atteso un po’ di tempo sul lungo e lago e arricchito con una vagonata di spiccioli il nostro nuovo amico, finalmente siamo su una piccola imbarcazione.

Prima tappa sarà l’isola Bella dove purtroppo per la stagione invernale (forse in quel caso allora la mia percezione sarebbe potuta cambiare) il palazzo Borromeo lo troviamo chiuso. Aprirà solo a metà marzo. Non curanti di questo piccolo intoppo ci dirigiamo nel borghetto che pare essere molto carino, anche se alcune strutture devono essere restaurate un po’.

Forse più suggestiva, sebbene la vegetazione primaverile debba dare una sensazione molto diversa, è invece la seconda isola, ovvero quella dei Pescatori. Qui possiamo fare a piedi il giro dell’isola ed esplorare ogni piccolo pertugio. Entrambe le isole si possono vistare in poco tempo, per questo fin da ultimo eravamo indecisi se restare a pranzo in qualche locale acchiappa turisti; è bastato vedere alcuni menù affissi fuori per capire che avremmo mangiato sulla terraferma.

Chiesa di San Vittore

Il piccolo borgo ci consegna un’oasi di tranquillità e ci mostra pure un bellissimo presepe.

Non ci resta che salutare l’isola ed i suoi splendidi abitanti

Ci allontaniamo dal lago in direzione casa; il navigatore tristemente ci rende partecipe delle tempistiche per il ritorno di Jack al Principato. Poco male; l’assaggio di un Piemonte genuino, invernale e con poco turismo è stato fatto. Questi tre giorni mi hanno permesso non solo di mostrare bellezze e luoghi cui è bastato poco affezionarsi, ma anche scoprirne di nuovi, fare considerazioni sul cibo, prodotti tipici ed entrare in contatto con quella terra primordiale che mi ha concesso l’onore di diventare nel profondo un piccolo celtico; ora non sono solo etrusco.

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