Regia: Michael Mann
Anno: 2001
Titolo originale: Alì
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
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Prima di guardare questo film sapevo veramente poco su Muhammad Alì (o Cassius Clay, come lo chiamava il mi' babbo) ed una volta visto... Ne sapevo più o meno uguale a prima. Eppure Mann si concentra su di un arco temporale relativamente breve (dieci anni soltanto) che partono dalla conquista del titolo mondiale dei pesi massimi fino all'incontro storico nello Zaire contro Foreman. Già diq uesto avevo sentito parlare così, come di altre cose importanti come la sua conversione all'Islam ed il rifiuto di combattere in Vietnam. Ho trovato però questo spaccato biografico troppo precario vista l'importanza dell'elemento da mettere sotto la lente: uno dei più grandi pugili mai esistiti ed in parallelo un colosso dal punto di vista politico e sociale. Che poi sia stato burattinato da alcuni e messo ingiustamente a tacere da parte di altri non ha molta importanza. Il film si fa guardare con interesse, sia nelle scene relative ai pugni sul ring che a quelle drammatiche all'esterno, ma a conti fatti questo bilanciamento non lo fa essere nè carne nè pesce. Si trattano elementi e passi fondamentali della vita privata e sportiva, con un distacco emotivo che invece avrebbe reso la leggenda più leggendaria. Probabilmente per distaccarsi dal resto dei finti film sulla box, ha voluto dare un taglio più noioso e drammatico per poi aver paura di esagerare.
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