mercoledì 8 novembre 2023

Trentino – Castello del Buonconsiglio

 Visto che sta prendendo il via a scrivere i vecchi articoli, avendo un sacco di buchi a disposizione tra un'ora e l'altra, e considerando i quarti d'ora accademici che si susseguono repentinamente, ne approfitto anche io e pubblico i suoi manoscritti (trasposti in caratteri stampati grazi alla nostra Intelligenza Artificiale). Siamo arrivati al pomeriggio del mio secondo giorno di visita, quando siamo andati a  Trento.

Una volta abbeverati e rifocillati, decidiamo di scendere la montagna e passare il primo pomeriggio approfondendo la conoscenza di Trento; da prima una piccola passeggiata nel centro storico, successivamente la visita di uno dei più importanti e prestigiosi monumenti della città, ovvero il Castello del Buonconsiglio.

Torre Vanga

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

Una volta effettuata la ricognizione nel centro storico, arriviamo alla nostra meta e qui, spinti anche dall'enorme sconto rivolto ai docenti italiani, ben due euro sul totale, accettiamo la proposta della visita guidata alla Torre dell'Aquila, che sarebbe partita di lì a poco. Per questo motivo facciamo a corsa l'intero complesso fino al terzo piano e una volta terminata questa prima visita, dovremmo procedere in senso contrario.

La zona più antica del castello, come ovvio, prenderà il nome di Castelvecchio, che verrà ampliata in varie fasi della sua storia a partire dal XIII secolo, ma in particolar modo sotto l'egida dei principi-vescovi Giovanni IV Hinderbach e Bernardo Cles.

Come accennato in precedenza, la prima parte del castello che visiteremo, è la Torre dell'Aquila con i suoi famosissimi affreschi inerenti al ciclo dei mesi del maestro Venceslao; ogni parete infatti è abbellita da varie scene di quotidianità divise per mese, a parte quello di Marzo andato perduto. Caratteristiche importanti, oltra alla vivacità degli affreschi, sono le scene rappresentate nel continuo rapporto tra nobiltà e ceto popolare. Possiamo notare come personaggi principali nobili, cacciatori, agricoltori e come essi siano rappresentati con minuzia di particolari; in tal modo è rappresentato anche il susseguirsi del tempo, infatti ogni mese ha delle proprie peculiarità. Molto suggestivo è il mese di gennaio che è da molti considerato come prima rappresentazione di un tipico paesaggio invernale col suo manto nevoso.

Vista nel suo insieme

Gennaio:

Una volta terminata la visita non ci resta che, a ritroso, riprendere dai piani alti la visita dell'intero complesso, divenuto un vero e proprio museo. Debbo affermare che alcuni di questi luoghi, vuoi per la stanchezza, vuoi per l'immensità delle sale e delle opere esposte, siano state da me sottovalutate. Nell'ultimo piano, oltre alla cappella hinderbachiana (con immagini dei quattro evangelisti e quattro dottori della chiesa), sono presenti anche collezioni di stufe in maiolica di stampo tedesco, vere e proprie opere d'arte.

Il terzo piano termina con la "Sala dei Vescovi" dove domina una serie di affreschi di ritratti vescovili in particolar modo eseguiti dal pittore Fogolino. Qui è presente l'effige di Bernardo Cles così come quella dell'ultimo vescovo Pietro Viglio Thun con il cui governo si conclude la storia del principato alla fine del settecento.

Gli altri due piani, così come quello terreno, sono pieni zeppi di opere d'arte che vengono un pochino snobbate e viste velocemente in quanto è presente anche una mostra intitolata "I Volti della Sapienza, Dosso e Battista Dossi nella biblioteca di Bernardo Cles" che ci prosciuga le ultime energie. Erano presenti una serie di ritratti di sapienti dell'antichità, addirittura alcuni pure stampe fotografiche degli originali, ma non sappiamo perché non era possibile fotografarli; Jack lo ha fatto e hanno sgridato me, questo ha dell''incredibile. La bellezza della mostra però è nell'ultima sala, dove sono stati disposti, per una migliore visualizzazione, affreschi che saranno riposizionati nel soffitto ligneo.

Il giro prosegue nelle altre sale contigue fino a giungere i piani interrati con il consueto chiostro; qui troviamo raccolte di epoca romana e pre-romana, per questo il nostro percorso non è stato cronologicamente perfetto.

La Cappella

Infine presente in una delle sale la Madonna col Bambino, una delle pochissime testimonianze di scultura in pietra policromata in area trentina.

La visita finisce con il Refettorio ubicato dentro il bar del castello e con il nostro pranzo alle 15.30 del pomeriggio, ma in una via adiacente. La giornata non è ancora terminata, ma decidiamo che è giunta l'ora di tornare a Folgaria, riposarci un po' prima di andare in paese e mostrare a Jack il luogo in cui vivrò per un anno. Tappa da Giorgio per cena e pronti per una nuova avventura il giorno successivo.

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