Pagine

lunedì 13 novembre 2023

Trentino – Sentiero della Roccia e santuario di San Romedio

 Ed ecco finalmente usciti gli articoli sulle giornate conclusive della prima gita di salvataggio da Funflus. Ecco quindi la domenica mattina.

Anche la domenica mattina non perdiamo tempo in inutili trastulli, colazioni varie o stretching davanti a Youtube; nonostante i dolorini derivanti dal dislivello del giorno precedente sono di nuovo intento nel ruolo di navigatore per raggiungere la Val di Non e il famoso sentiero che ci porterà al santuario di San Romedio. La partenza di questo mini trekking ad anello si trova nel paese di Sanzeno e anche qui non mi lascio sfuggire una delle più antiche chiese della valle, ovvero quella dei Santi Martiri, con le reliquie di San Sisinio, Martirio ed Alessandro.

La pala di Gianbattista Lampi raffigurante i tre martiri; Sisinio con il calice del sacrificio, Martirio con il libro che indica il servizio e Alessandro con le chiavi a piedi, simbolo dell'ordine dell'ostiariato.

Il Sentiero vero e proprio inizia dopo aver superato la Chiesa di Santa Maria e si snoda tra un primo tratto iniziale di asfalto e un secondo immerso nella natura che riesce ad offrire al fruitore sensazioni uniche. La particolarità, sebbene esso sia di facile percorrenza anche grazie alla staccionata salva deficienti, è quella di attraversare posti unici, accanto alla montagna e alla roccia, in modo tale da darti la sensazione di essere quasi sospeso nel vuoto. E' un'esperienza favolosa, adatta a tutti e senza alcun pericolo.

La chiesa

I vari scorci e paesaggi:

Il sentiero termina con l'arrivo al santuario di San Romedio, dopo una, almeno per me ma anche per altri pellegrini, massacrante scalinata sponsorizzata dal Voltaren e similari. Il Santuario è una struttura in più livelli che, nel suo piccolo, mi ha ricordato quella vista recentemente in Montenegro (il monastero di Ostrog), sebbene con le dovute e gigantesche differenze. Purtroppo, essendo domenica, e potendoci arrivare anche con una strada d'accesso, il luogo era assalito da orde di persone diversamente giovani che avevano organizzato vari pullman per l'occasione; per questo motivo, visitare le sale più iconiche del complesso, non è stato semplice e ad un certo punto i miei occhi osservavano più i vecchi col bastone che tentavano di non scivolare dalle scale che le varie stanze. Forse, anche in questo caso, è necessario prevedere nuovamente una visita con minore calca.

Una delle chiese dentro l'edificio

Romedio, il santo che avrebbe reso mansueto un orso e lo avrebbe portato con sé nell'evangelizzazione.

Il sacello dove sono conservati i resti del Santo

La chiesa principale

Infine i 130 scalini all'interno della struttura

Terminata la visita percorriamo il successivo tratto incontrando da prima un fitto bosco che si aprirà nella magnifica vista di due laghi, e poi proseguirà toccando invece un'altra particolare caratteristica della valle, ovvero quella dei meleti.

I laghi di Coredo e Tavon

Per arrivare al successivo paese di Coredo utilizziamo il "viale dei sogni", un sentiero attrezzato, semplice, adatto ad ogni età e costellato di sculture che ti fa dimenticare i chilometri percorsi.

A Coredo, dopo una veloce ed inutile ricerca di un bar aperto, riusciamo a visitare anche la chiesa principale del paese, ovvero quella del Ritrovamento della Croce.

Il tratto finale, quello per concludere l'anello, sarà pressoché in discesa e attraversiamo luoghi per non poco familiari, ovvero quello dei meleti. Viste le tantissime mele cadute per terra, mi domando ancora ora, il perché non ne abbia prese almeno una per un assaggio; è vero che sono proprietà privata, però non avrebbe recato nessun danno se poi le stesse ce le ritroviamo sulla strada.

Anche la mattinata è terminata, siamo giunti nuovamente a Sanzeno e troviamo un luogo dove poter pranzare; ordino un panino col prosciutto crudo e mi guardano storto. Ricca, qui hanno lo speck. speck, speck, speck!!!

Nessun commento:

Posta un commento