Giornata ricca di emozioni ed attenzioni. Dopo una rocambolesca corsa mattutina a caccia del cappuccino e dei biglietti dimenticati arriviamo al Maso Guez dove incontriamo e conosciamo il proprietario, Serafino. È un personaggio incredibile prima tutto che sta facendo un ottimo lavoro nella zona allevando capre, producendo formaggi e creando turismo in un contesto decisamente bucolico. È un sardo scappato dalla propria isola per allontanarsi dai cliché ormai quasi certi sulle possibili occupazioni da svolgere, ma per destino si ritrova nuovamente ad essere un pastore, riscoprendosi felice e di successo. Ci accompagna così in un breve trekking di due ore, tra i suoi pascoli e boschi, sempre seguiti o affiancati dalle sue caprette. Decisamente bestiole docili e di compagnia, abituate al contatto ed alla presenza umana. Terminata la nostra visita e dopo innumerevoli saluti calorosi, la nostra seconda tappa è orrido di Ponte Alto. Anche qui abbiamo una visita di circa un'ora che ci ha porta all'interno dell'orrido formatosi nel corso dei millenni. Percorso semplice e tutto in sicurezza con pedane, scale e passerelle. Essendo di molto avanti sul tabellino di marcia aggiungiamo per il pomeriggio anche la visita al Castello di Stenico che è uno dei pochi che ci restava in zona e la cascata del Rio Bianco li vicino. Visto che era sulla strada di ritorno ecco anche il Parco d'arte Lugan. Per la cena da Gianni al Forte Cherle.
Album fotografico Caprette, orridi e castelli in Trentino
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