Pagine

martedì 9 aprile 2024

Perfect Sense (2011)

Regia: David Mackenzie
Anno: 2011
Titolo originale: Perfect Sense
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.0)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon
Iscriviti a Prime Video
Segui gli aggiornamenti sul canale Vomito Ergo Rum di Telegram
 
“Perfect Sense” è un film che, nonostante non sia ampiamente conosciuto, merita attenzione per la sua capacità di evocare temi profondamente risonanti con le esperienze vissute durante il lockdown globale. La pellicola, diretta da David Mackenzie e interpretata da Eva Green e Ewan McGregor, esplora una pandemia mondiale che priva le persone dei loro sensi uno dopo l’altro, iniziando con l’olfatto e proseguendo fino alla completa perdita sensoriale. La storia segue Michael, uno chef di Glasgow, e Susan, un’epidemiologa, mentre cercano di trovare conforto e connessione in un mondo che sta rapidamente perdendo ogni certezza. La loro relazione si sviluppa in parallelo alla progressiva erosione dei sensi, creando un potente contrasto tra la disperazione collettiva e l’intimità del legame che si approfondisce. Il film si distingue per il suo approccio unico nel trattare una pandemia, non focalizzandosi sulla causa o sulla cura, ma piuttosto sulle conseguenze umane e sociali di un tale evento. Le dinamiche tra i personaggi e la loro lotta per mantenere un senso di normalità e umanità risuonano con le nostre recenti esperienze di isolamento e incertezza, rendendo “Perfect Sense” particolarmente pertinente e toccante. La regia di Mackenzie è abile nel bilanciare il dramma romantico con elementi di thriller distopico, mentre le performance di Green e McGregor sono intense e credibili, portando autenticità a una narrazione che potrebbe altrimenti sembrare troppo astratta. La cinematografia e la colonna sonora contribuiscono a creare un’atmosfera che è allo stesso tempo bella e inquietante, riflettendo la bellezza e la fragilità dell’esistenza umana di fronte a una crisi incomprensibile. In conclusione, “Perfect Sense” è un film che sfida le convenzioni del genere apocalittico, offrendo una riflessione sull’amore, la perdita e la resilienza umana in tempi di crisi. È una storia che, pur essendo ambientata in un contesto estremo, parla direttamente al cuore di chiunque abbia vissuto la realtà di un lockdown, ricordandoci che anche nei momenti più bui, ciò che ci rende umani è la nostra capacità di connetterci gli uni con gli altri. #andràtuttobene

Nessun commento:

Posta un commento