Neanche un mese fa ho scritto due appunti riguardo al mio passaggio a UnipolMove per quanto riguarda il gestore del telepedaggio. Ho già avuto modo di utilizzarlo e tecnicamente non ho avuto nessun tipo di problema. Un po' di sconforto però per l'utilizzo della sua app dedicata che on segnala in tempo reale, a differenza di Telepass, il passaggio al casello e relativo costo della tratta. C'è da attendere. E non bastano le 24/48h dichiarate, ma per adesso anche fino a nove giorni. Ad ogni modo le cose dovrebbero migliorare una volta finito il boom di passaggi e disdette. A proposito di queste ultime, oggi ho avuto modo di recedere con Telepass e consegnare i dispositivi che avevo. Ricordo che avevo un contratto base, quindi tra le modalità previste c'è quella, la più comoda e veloce secondo me, di andare in un Eni Station abilitato (a Piombino in via delle Repubblica "dal Ciampi"). E visto che comunque vanno consegnati i dispositivi si legge ben chiaro che : "Puoi restituire il dispositivo senza inviare la precedente comunicazione e la disdetta risulterà ugualmente valida.". Appena consegnati, indicato soltanto nome e cognome dell'intestatario del contratto ed una email (ho usato la stessa con cui mi loggo ai loro servizi) ho ricevuto la notifica di avvenuta restituzione. Fine del giochino.
venerdì 31 maggio 2024
mercoledì 29 maggio 2024
The Domestics (2018)
Regia: Mike P. Nelson
Anno: 2018
Titolo originale: The Domestics
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.7)
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Il film è guardabile e godibile pur con tanti suoi limiti, però una cosa è certa: Mike P. Nelson, il regista, non ha certo idee originali. Ultimamente se ne è uscito con l'ennesimo episodio di Wrong Turn ad esempio, mentre questo The Domestics, ambientato in un vicino futuro post apocalittico ricalca in maniera troppo accesa ciò che abbiamo già apprezzato con Mad Max. L'ambientazione è per forza di cose differente, identica alla nostra, soltanto che ci sono gruppi di gang organizzate dai nomi idioti tanto quanto le maschere che indossano. Questi hanno unico scopo nella vita di fare mattanze e depredare i più deboli. Non alla ricerca di cibo o rifornimenti come benzina e gasolio, ma semplicemente per divertimento e caos. Qualche richiamo anche a i vari Purge e pure la voce alla radio per ricordare i Guerrieri della Notte non ce la mettiamo? Quindi tra richiami, spunti, scopiazzature vere e proprie non è che si abbia un qualcosa di nuovo, ma c'è da dire che in questo campo è difficile trovare prodotti innovativi. L'intrattenimento c'è, anche se con qualche buco o salto nella trama, ma è abbastanza piacevole. Come lo è sapere che i personaggi sono relativamente stupidi dal ritrovarsi sempre in situazioni di pericolo ed intraprendere un viaggio on the road senza senso logico. Però piace anche così.
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lunedì 27 maggio 2024
Fratelli In Erba (2009)
Regia:Tim Blake Nelson
Anno: 2009
Titolo originale: Leaves Of Grass
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.4)
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Titolo italiano leggermente fuorviante, ma che gioca bene sulle parole, facendo leva sui due fratelli impersonati dallo stesso Edward Norton e sul principale prodotto di spaccio di uno dei due. Quello originale, fa riferimento invece a "Foglie d'Erba", raccolta di poesie di Walt Whitman. Infatti la pellicola avrebbe al suo interno un richiamo più colto ed attento a determinate tematiche, sebbene sfruttate malissimo secondo me. Tanta carne al fuoco, e tanto fuoco sui due personaggi principali, ma con troppe situazioni che non portano ad una vera e propria risoluzione degli eventi. Come in alcune poesie, i fatti accadono, ci si focalizza su di essi, ma qui terminano in maniera troppo repentina. Se si esclude la predominante presenza di Norton nel suo doppio quasi agli antipodi caratteriali, si ha veramente poco a livello di trama in un film drammatico con un'apparenza troppo da commedia.
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Jack O. Lyroid
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domenica 26 maggio 2024
Val d'Orcia in ebike
Purtroppo mi tocca essere breve, perchè non lo immaginerete mai, ma so stanco morto e tra poco vado a letto. E' stato un weekend duro dal punto di vista fisico: ieri il parco avventura il Tasso Scatenato mi ha tolto le forze per tutta la parte superiore del corpo. Oggi i cinquanta chilometri tra sali e scendi in Val d'Orcia hanno fatto il resto. In realtà sono stato anche abbastanza parsimonioso con l'utilizzo della batteria (sì, certo era una ebike) arrivando al 50% in dirittura d'arrivo, e da ultimo l'ho usata a più non posso, una volta intravisto l'Agriturismo Gori, meta finale del nostro giro. Si parte e si finisce qui, spaziando per i colli più belli del mondo immersi nei mille colori dei fiori. Le tappe sono le classiche di ogni giro che si rispetti, e non ci facciamo rispettare: San Quirico d'Orcia, la Cappella della Madonna di Vitaleta, Vignoni alto, Bagno Vignoni ed ovviamente l'immancabile Pienza. Un ringraziamento ai due Ale che ci hanno portato a giro ed al buon Roikin per i consigli ed alle mutande con il fondello che mi hanno salvato la pelle (in realtà le palle).
Album fotografico Val d'Orcia in ebike
sabato 25 maggio 2024
Triangle Of Sadness (2022)
Regia: Ruben Ostlund
Anno: 2022
Titolo originale: Triangle Of Sadness
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.3)
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Film:
Bella, bella sorpresa, in un crescendo di dialoghi e situazioni davvero ben confezionati. “Triangle of Sadness” è un film che può suscitare molto interesse e discussione, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2022. Diretto da Ruben Östlund, il film è una satira sociale che esplora temi come la ricchezza, il potere e le gerarchie sociali attraverso una narrazione audace e provocatoria.
La storia segue una coppia di modelli influencer, Carl e Yaya, interpretati da Harris Dickinson e Charlbi Dean, che si imbarcano in una crociera di lusso, regalata probabilmente per essere recensita sui social network. Ciò che inizia come un viaggio piacevole e “instagrammabile” si trasforma rapidamente in un’avventura caotica quando un evento catastrofico capovolge ogni gerarchia a bordo. Il film si distingue per la sua capacità di smontare i miti del mondo della moda, inteso più globalmente come del superfluo e di esaminare con acume le dinamiche sociali.
Östlund utilizza il suo stile distintivo per creare situazioni imbarazzanti e dialoghi provocatori che mettono in luce il condizionamento sociale determinato dal denaro, anche nei rapporti di genere. Il film presenta scene esagerate e prolisse, con episodi memorabili e di impatto visivo degenerati in un’apoteosi di merda e vomito, simboleggiando il ribaltamento delle gerarchie economiche.
Il titolo “Triangle of Sadness” si riferisce a una porzione di fronte tra le sopracciglia che, se irrigidita, conferisce un’espressione sexy, seriosa o triste. Questo dettaglio estetico è usato per evidenziare l’ossessione per le apparenze e per costruire una satira pungente nei confronti della società e delle sue degenerazioni.
In conclusione, “Triangle of Sadness” è un film che non si limita a intrattenere, ma invita anche alla riflessione. Con una narrazione che oscilla tra il genio e il disgusto, Östlund offre uno sguardo irriverente sul comportamento umano, tra ipocrisie e ruoli sociali. Sebbene possa non essere adatto a chi preferisce film misurati e compatti, è indubbiamente un’opera che lascia il segno, stimolando il pensiero.
Edizione: bluray
Versione distribuita dalla CG, presenta un'ottima resa video ed abbiamo sempre la traccia italiana in DTS HD MA. Come extra:
- Trailer
- Intervista a Cannes 2022 a Dolly De Leon (3 minuti)
- Intervista a Cannes 2022 a Ruben Ostlund (11 minuti)
- Scene tagliate (6 minuti)
- Characters cards (3 minuti)
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Jack O. Lyroid
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Tuttobenigni Dal Vivo (1983)
Regia: Giuseppe Bertolucci
Anno: 1983
Titolo originale: Tuttobenigni Dal Vivo
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (7.7)
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Il Benigni "da teatro" non mi è mia piaciuto. Soprattutto il primo, quello raccontato in questo montaggio di inizio anni ottanta. Certo, preso da esempio in futuro da molti, ma comunque caciarone e caotico anche per me che sono toscano. Mi piace di più ad esempio il secondo Tuttobenigni di metà anni novanta, che lo trovo a me più vicino, anche se si tratta di un unico spettacolo. Qui invece il montaggio utilizza spezzoni diversi, alternati ad interviste e così via. Magari il materiale, essendo vecchiotto, visto e rivisto non riesce a dare le stesse sensazioni comiche di un tempo. Anche se alcuni cavalli di battaglia come l'Inno del corpo sciolto e la satira pungente possono essere divertenti, l'andazzo è un po' ripetitivo. Ma il problema sta solo nel fatto che si tratta di spettacoli di quaranta anni fa. L'edizione in bluray mi è stata regalata da CG, ma anche questo formato non aggiunge nulla da punta di vista qualitativo, neanche con la traccia audio stereo LPCM.
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venerdì 24 maggio 2024
Dmitry Glukhovsky - Metro 2033
Autore: Dmitry Glukhovsky
Anno: 2002
Titolo originale: Metrò 2033 (Метро́ 2033)
Voto e recensione: 3/5
Pagine: 779
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Trama del libro e quarta di copertina:
L'anno è il 2033. Il mondo è ridotto ad un cumulo di macerie.
L'umanità è vicina all'estinzione. Le città mezze distrutte sono
diventate inagibili a causa delle radiazioni. Al di fuori dei loro
confini, si dice, solo deserti e foreste bruciate. I sopravvissuti
ancora narrano la passata grandezza dell'umanità. Ma gli ultimi barlumi
della civiltà fanno già parte di una memoria lontana, a cavallo tra
realtà e mito. Più di vent'anni sono passati dall'ultimo decollo di un
aeroplano. I binari ferroviari, abbandonati, portano verso il nulla.
L'etere è spento e laddove prima suonavano le frequenze delle maggiori
radio mondiali, da Tokyo a New York fino a Buenos Aires, ora regna solo
il silenzio. L'uomo è stato sostituito da altre forme di vita, mutate
dalle radiazioni e più idonee a vivere nella nuova arida terra. Il tempo
dell'uomo è finito. Poche migliaia di esseri umani sopravvivono
ignorando il destino degli altri. Vivono nella metropolitana di Mosca,
la più grande del mondo. È l'ultimo rifugio dell'umanità. Le stazioni
sono diventate dei piccoli stati, la gente riunita sotto idee,
religioni, filtri dell'acqua o semplicemente per difendersi. È un mondo
senza domani, senza spazio per sogni, piani e speranze. I sentimenti
hanno lasciato spazio all'istinto di sopravvivenza, ad ogni costo. Vdnkh
è la stazione più a nord, una volta la più bella e più grande. Oggi la
più sicura. Ma oggi una nuova minaccia si affaccia all'orizzonte.
Artyom, un giovane abitante di Vdnkh, è il prescelto per addentrarsi nel
cuore della metro, fino alla leggendaria Polis, per avvisare tutti
dell'imminente pericolo e ottenere aiuto. È lui ad avere le chiavi del
futuro nelle sue mani, dell'intera metro e probabilmente dell'intera
umanità.
Commento personale e recensione:
Libro abbastanza pesante sotto diversi punti di vista, ma una volta preso il via lo si legge con davvero tanto interesse. Si tratta di un malloppone, e nell'immaginario collettivo, non poteva essere altrimenti trattandosi di un autore russo. Inoltre posseggo la versione con copertina rigida che racchiude tutta la trilogia, quindi anche portarselo al mare, (ho impiegato più di due anni per finirlo) faceva la sua (s)porca scena e fatica. Conoscevo da diversi anni questo titolo perchè circolava come esempio negli ambienti p2p o del copyleft - copyright alternativo. Infatti la sua storia editoriale ha voluto sì che l'autore, dopo innumerevoli rifiuti da parte delle case editrici a cui aveva proposto il romanzo, lo condividesse online e permettesse ai lettori di dire la propria anche con consigli e suggerimenti, che sono stati poi adottati ed inseriti nella versione definitiva di largo successo. Tralasciando la fatica iniziale per memorizzare alcuni nomi impronunciabili e cercare di capire la disposizione delle varie stazioni, il libro si snoda in una serie di avventure in cui azione, dialoghi e pensieri permettono al lettore di fare luce su molti aspetti curiosi che riguardano questo particolare esempio di fallout. L'idea delle stazioni abitate dai superstiti, ognuna organizzata in maniera differente (e colorita) rispetto alle altre riesce a dare spunto per tenere l'azione nel vivo. Certe volte può sembrare una corsa ripetitiva, ma non mancano le pagine da leggere tutte d'un fiato con un ritmo maggiore e secondo me migliore. Ho preferito poi la seconda parte, soprattutto nel prefinale che mi ha risvegliato anche qualche ricordo legato al primo Battaglia Per La Terra, a cui resto particolarmente legato.
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Jack O. Lyroid
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giovedì 23 maggio 2024
Il Cielo Sopra Berlino (1987)
Regia: Wim Wenders
Anno: 1987
Titolo originale: Der Himmerl Uber Berlin
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Talmente poetico ed elegante che sarebbe un peccato mortale non approfittare della nuova edizione restaurata. Se capita guardatelo. O riguardatelo: sarà ancora più apprezzato. “Il Cielo Sopra Berlino” è un film che trascende il semplice racconto cinematografico per diventare una riflessione profonda sull’esistenza umana e la condizione angelica. Diretto da Wim Wenders e uscito nel 1987, il film è un capolavoro del cinema europeo d’autore, premiato per la migliore regia al Festival di Cannes nello stesso anno.
La pellicola si distingue per il suo stile visivo unico, che alterna il bianco e nero con il colore per rappresentare le differenti percezioni degli angeli e degli esseri umani. Gli angeli, Damiel (interpretato da Bruno Ganz) e Cassiel (Otto Sander), osservano la città di Berlino, divisa dal Muro, e ascoltano i pensieri e i desideri dei suoi abitanti. La loro esistenza eterna è messa in discussione dall’angelo Damiel, che si innamora dell’acrobata Marion (Solveig Dommartin) e aspira a diventare mortale per vivere pienamente l’esperienza umana.
Il film esplora temi come il tempo, la mortalità, e il desiderio di connessione in un mondo frammentato. La sceneggiatura è ricca di dialoghi e monologhi che riflettono sulla vita, l’amore e la solitudine. La fotografia di Henri Alekan è magistrale, catturando la bellezza e la malinconia di una Berlino che porta ancora le cicatrici della guerra e della divisione.
“Il cielo sopra Berlino” non è solo un film, ma un’ode alla città titolare, un inno alla cultura e un tributo alla capacità umana di sognare e amare. È un’opera che invita lo spettatore a riflettere sulla propria esistenza e sul significato della vita. Un film imperdibile, un vero e proprio tesoro del cinema che continua a ispirare e commuovere generazioni di cinefili,
Edizione: bluray
Come accennato si tratta della versione restaurata, essa stessa un capolavoro, essendo riusciti a partire dai negativi in 4K e considerando il lavorone che sta dietro alle parti in bianco e nero e quelle a colori che son dovute essere lavorate in maniera indipendente. Processo di digitalizzazione per ogni fotogramma anche per gli effetti speciali sulla dissolvenza e stesso immane lavoro per consentire un audio con il multicanale. Davvero un qualcosa di grandioso. Gli extra a corredo:
- Trailer
- Scene eliminate (7 minuti)
- Scene eliminate con commento audio (30 minuti)
- Intervista a Wim Wenders (26 minuti)
- Un principiante con esperienza (14 minuti)
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Jack O. Lyroid
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mercoledì 22 maggio 2024
Lo Squalo 2 (1978)
Regia: Jeannot Szwarc
Anno: 1978
Titolo originale: Jaws 2
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.8)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Tra gli sport internazionali più in voga c'è il lancio della pietra contro i sequel. Appare scontato, nella maggior parte dei casi fare un paragone impari con l'originale, ma d'altra parte è anche colpa del mercato che cerca di cavalcare il più possibile il successo del capostipite. Questo accade soprattutto quando il seguito non era inizialmente previsto o non faceva già parte di una "saga" (solitamente si va con le trilogie) già pensata. Al netto di tutto quanto, il secondo capitolo del nostro Squalo, inarrivabile, di Spielberg, resta con un suo perchè anche a distanza di anni. Pur seguendo una produzione abbastanza travagliata e faticosa esce a distanza di tre anni soltanto e dà una certa continuità con il protagonista e la location. Saggiamente però si punta molto più all'intrattenimento che alla parte artistica da cineasta: lo squalo riusciamo a vederlo più volte ed anche molto chiaramente come prima cosa. Inoltre si gioca molto sull'azione e sul pericolo, ma allontanandosi da ciò che Spielberg era riuscito a creare, inserendo numerose scene d'azione. Resta un po' di tensione, soprattutto nella mezzora conclusiva e gli odiosi e rumorosi ragazzetti naufraghi che spartiscono con l'atteggiamento di Brody da moderno Cassandra, il trofeo per chi è più antipatico. Avendo meno strumenti intellettuali da poter usare insomma, si fa leva su ciò che lo spettatore ormai si immagina, ovvero il famelico pescecane che cerca di azzannare più persone possibili. Gli effetti speciali relativi allo squalo quindi hanno qui un impatto molto importante e nonostante nel complesso il film sia di molto inferiore all'originale, risulta una pellicola ben fatta per attirare ed attrarre il pubblico.
Edizione: bluray
Versione bluray un po' "strana": il video ed i relativi capitoli sembrano divisi in una sorta di primo e secondo tempo. Infatti abbiamo un breve stacco di un paio di secondi al minuti 50 e 56 secondi, visibile anche nelle info della durata durante la visione, per poi riprendere la restante ora e 6 minuti come se fosse separata. Mai successa una cosa simile, o mai ci avevo fatto caso (improbabile però). La qualità video comunque è davvero pulita e ben godibile. La traccia audio italiana è in multicanale Dolby Digital, mentre gli extra sono:
- 2 trailer
- Scene eliminate (5 minuti)
- Making of (45 minuti)
- Documentario Keith Gordon (8 minuti)
- Documentario John Williams (7 minuti)
- Lo scherzo francese (1 minuto)
martedì 21 maggio 2024
Taverna Paradiso (1978)
Regia: Sylvester Stallone
Anno: 1978
Titolo originale: Paradise Alley
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.7)
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Film:
Certe volte, quasi sovrappensiero, viene facile screditare o sottovalutare Sylvester Stallone. Ha una filmografia molto vasta, soprattutto come attore di film votati all'azione, che sono puro intrattenimento e poco votati ad un cinema di più alto spessore. Va ricordato però anche che si è proposto con successo come regista e sceneggiatore, con punte di qualità maggiore. Anche in Taverna Paradiso, suo esordio alla regie, possiamo vedere le capacità che lo contraddistinguono: pur non trattandosi di un filmone resta uno script che ha l'ambizione (e secondo me questo è un valore che conta) di essere più drammatico e profondo. Senza contare un nuovo modo di mostrare gli incontri sul ring, se non proprio realistici, sicuramente di grande impatto visivo. In questo film si notano sì, alcuni difetti come una trama decisamente povera (ma vuole concentrarsi soprattutto sull'ambientazione sporca dei quartieri con personaggi sporchi e miserabili, in questo caso ancora una volta di origine italoamericana. Purtroppo la crescita o il mutamento di tali personaggi è troppo repentina per essere considerata ben scritta (soprattutto quella di Lenny / Assante). Il suo, di personaggio invece, prende troppo spazio sicuramente, quando i fratelli Carboni sono tre (uno a proposito è Canalito, ex pugile, chiamato realmente lo Stallone Italiano) e la trama avrebbe dovuto essere più circolare. Comunque per un esordio, secondo me le basi sono buone.
Edizione: bluray
Versione in bluray con traccia italiana in DD 5.1 ed i seguenti extra:
- Galleria fotografica
- Scheda filmografica
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Jack O. Lyroid
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domenica 19 maggio 2024
The Wicker Man
Regia: Robin Hardy
Anno: 1973
Titolo originale: The Wicker Man
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.5)
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Film:
Tra i miei gruppi preferiti di sempre, ci sono gli Iron Maiden. Nel 2000 uscì l'album Brave New World, che tra i singoli aveva una traccia dal titolo The Wicker Man, che si ispira appunto al film in questione. Così quando si è vociferata l'uscita nel nostro mercato (purtroppo senza doppiaggio ), dopo qualche pensierino sul formato da scegliere, ho preso il DVD. “The Wicker Man” del 1973 è un film che si distingue per la sua atmosfera inquietante e per la sua narrazione avvincente. Diretto da Robin Hardy e sceneggiato da Anthony Shaffer, il film è ispirato al romanzo “Ritual” di David Pinner (che non ho letto) e si è guadagnato un posto negli annali come uno dei più conturbanti e singolari film incentrati su una setta. C'è da considerare, durante la visione che si tratta di una pellicola di oltre 50 anni fa infatti.
La trama segue il sergente Neil Howie, interpretato da Edward Woodward, che arriva sull’isola remota di Summerisle (penso in Scozia) per indagare sulla scomparsa di una ragazza. Si trova di fronte a una comunità che pratica un paganesimo di derivazione celtica, guidata dal carismatico Lord Summerisle, interpretato da un magnetico Christopher Lee. La comunità isolata vive secondo tradizioni e credenze che sfidano la comprensione del cristianissimo e timorato di Dio sergente, portandolo in un viaggio sempre più oscuro e misterioso.
Il film va anche visto per la sua critica alla religione e alla società, esplorando temi come il confronto tra il cristianesimo e il paganesimo, e la natura della fede e del sacrificio. La tensione cresce man mano che Howie si avvicina alla verità, culminando in un finale che è sia sorprendente che orribile, lasciando lo spettatore a riflettere sulla natura dell’umanità e della religione.
“The Wicker Man” è un film che rimane impresso nella memoria dello spettatore, non solo per la sua storia provocatoria e il suo stile visionario, ma anche per la sua colonna sonora folk che si intreccia perfettamente con la narrazione.
Edizione: DVD
Indeciso fin da ultimo sul formato ho optato per il semplice DVD. Non avendo un lettore 4K, la versione bluray, sebbene contenente anche il booklet, sarebbe stata troppo esosa per il mio utilizzo. Si tratta comunque dell'edizione dedicata al 50° anniversario dell'opera in esclusiva per Midnight Factory, La traccia originale in inglese è una Dolby Digital stereo e gli extra:
- Intervista a Christopher Lee e Robin Hardy
- Wicker Man Enigma: il making of
- Intervista con Britt Ekland
- Robin Hardy script: il finale perduto
- Trailer Originale
- Trailer versione restaurata
Urbino, Urbania e Gubbio
Avrebbe dovuto piovere tutto il giorno, ma il mio meteo positivo vince sempre su tutto. Quindi neanche mezza goccia, caldo e le nuvole a coprire il sole per non farci scottare. Ormai però, avendo fatto i due trekking nella giornata di ieri, e non volendo rischiare troppo, utilizziamo il Piano B, con la B come Cultura. Prima tappa del nostro simil anello sarà Urbino, la città sulla collina. Siccome siamo mattinieri riusciamo a vedere molti vicoli senza la folla delle comunioni ed anche le chiese, i palazzi ducali e medievali che ci aspettano e insomma ogni sorta di giro turistico. Seconda tappa è Urbania: ci aveva incuriosito il nome, che probabilmente è la cosa più ganza, per chi ha avuto poco tempo di girarci dentro. Ci proiettiamo quindi velocemente a Gubbio, che è posizionata lungo la strada di casa. E' senza dubbio un gioiello: bella, pulita e vivace. Questo grazie anche alla tipica e storica Festa dei Ceri, a cui abbiamo la fortuna (casuale) e l'onore di poter partecipare. Quella ufficiale si svolge ogni 15 maggio, ma oggi c'era quella dei giovani ed è stato bellissimo vedere il paese tutto colorato a festa con le bandiere dei santi.
Album fotografico Urbino, Urbania e Gubbio
sabato 18 maggio 2024
Gola del Furlo e Marmitte dei Giganti
Gitarellina fuori porta, quasi toccata e fuga con partenza presto da Grosseto per raggiungere direttamente la Gola del Furlo, nelle Marche. Abbiamo intrapreso un trekking con dislivelli importanti concentrando la salita più ripida nella prima parte. Anello di interesse storico-naturalistico che racchiude la gola del fiume Candigliano con la classica salita sul monte Pietralata alla "Terrazza Alta" (ex testa di Mussolini). Il nostro giro prevede infatti di arrivare prima sulla cima del monte, con visuale a 360 gradi sul territorio circostante e poi il raggiungimento di altri punti panoramici e della Terrazza Alta. Da qui ancora discesa, sempre in un piacevole bosco ombroso fino ad arrivare sulla via Flaminia, che costeggia la Gola del Furlo dal basso, su cui insiste la Diga idroelettrica. Una volta terminati i nostri chilometri e sistemati i bagagli a Fossombrone, per evitare le possibili piogge di domani, anticipiamo anche un altro piccolo trekking per le magnifiche Marmitte dei Giganti. Relax fino al tramonto e cena americana.
Album fotografico Gola del Furlo e Marmitte dei Giganti
venerdì 17 maggio 2024
Doppia Pelle (2019)
Regia: Quentin Diupeux
Anno: 2019
Titolo originale: Le Daim
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.6)
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In molti si sono chiesti cosa sia successo a Massimiliano Allegri dopo la sbottata sul finale della partita di Coppa Italia vinta contro l'Atalanta. Ebbene sembra che, per un qualche disguido spazio temporale, il personaggio di questo film francese racconti i giorni successivi a tale vittoria. Un tizio, palesemente fuori di testa prova un certo feticismo per la propria giacca di pelle ed inizia così una sorta di avventura senza una ben precisa logica che lo porta a creare e crearsi un film girato con una semplice camera digitale. Si tratta di una pellicola davvero originale ed anticonvenzionale nella struttura della trama e di ciò che racconta in maniera quasi a sfiorare il metacinema. Ossessioni ed eventi folli arrivano forti come schiaffi improvvisi, anche se il ritmo è godibile, mai frenetico o forsennato. Vari punti di riflessione che rendono il film un mix tra serie e commedia con punte che spaziano tra il thriller e l'horror.
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mercoledì 15 maggio 2024
Wrong Turn (2021)
Regia: Mike P. Nelson
Anno: 2021
Titolo originale: Wrong Turn: The Foundation
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (5.6)
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Una delle mie collezioni di cui vado fiero è la trash ed introvabile completa saga di Wrong Turn. Per colpa di questo terribile reboot che niente ha a che fare con il resto, però dovrei dire ERA. In realtà il legame con il franchise è solo a scopo puramente commerciale e viene utilizzato il titolo in maniera secondo me truffaldina. Certo, l'ambientazione è ancora quella delle foreste appalachiane in cui alcuni malcapitati vengono trucidati o rapiti, ma qui si cerca di dare il via ad una nuova storia magari dando maggior senso alla trama. Il risultato è davvero pessimo. Non che quelli originali fossero chissà cosa, quindi prendo in mano l'onestà che mi resta e posso dire che non sfigura rispetto a ciò che abbiamo già visto. La parte iniziale è odiosamente young adult e teen drama giusto per usare termini che potrebbero essere forti sui motori di ricerca, poi si prosegue con scene da finto horror che provano a dare una spruzzata di violenza ed infine una conclusione ridicola degna dei minuti precedenti. Brutto e purtroppo slegato dal resto, messo lì proprio per rompermi i coglioni e sciuparmi la collezione.
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Jack O. Lyroid
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martedì 14 maggio 2024
L'Esorcista Del papa (2023)
Regia: Julius Avery
Anno: 2023
Titolo originale: The Pope's Exorcist
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.1)
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Devo dire che non è malaccio. Certo, il tema è quello che è, ma la figura di Russell Crowe (vera in parte) è simpatica e fuori dagli schemi soprattutto per il ruolo imposto. Di preti ganzetti, un po' anarchici e che fanno i simpaticoni ne abbiamo, ma non in questo ruolo bello caricato da esorcista top player. “L’Esorcista del Papa” è un film che si distingue per la sua audace interpretazione di un tema classico infatti. Solitamente sti personaggi sono un po' austeri, poco inclini alla battuta e troppo seriosi. Qui si cambia un po' il registro. Diretto da Julius Avery e con la presenza magnetica di Russell Crowe nel ruolo principale, il film si ispira liberamente alle memorie di Padre Gabriele Amorth, un esorcista reale della Chiesa Cattolica.
La trama segue la rivisitazione cinematografica di Padre Amorth, interpretato da Crowe, un uomo dal passato complesso e dalle molteplici sfaccettature. Il film non si presenta come un horror tradizionale che incute terrore, ma piuttosto come un thriller investigativo con elementi soprannaturali, infatti ho trovato il finale un po' sbrigativo nel far fuori il maligno.. Questa scelta stilistica permette al film di esplorare il genere in modo nuovo, mantenendo allo stesso tempo un legame con il mainstream degli anni Novanta.
Il film si distacca dagli stereotipi dell’horror, preferendo un approccio più vicino al thriller, con una narrazione che si concentra più sul mistero e sull’investigazione che non sullo spavento puro. La performance di Crowe è centrale per il successo del film, riuscendo a rendere il suo personaggio tridimensionale e convincente nonostante l’assurdità di alcune situazioni.
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lunedì 13 maggio 2024
Operazione Hummingbird - È Tutto Appeso A Un Filo (2018)
Regia: Kim Nguyen
Anno: 2018
Titolo originale: The Hummingbird Project
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.2)
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Devo dire che per quanto possa esser ben fatto, questo film non ha coinvolto per niente. La falsa lotta di Davide contro Golia è un mero pretesto romantico inserito a forza per rendere più forte il punto di vista dei protagonisti. Per lo spettatore medio, quale sono io, pur ammirando le innovazioni in campo scientifico resta un Golia contro Golia. Con inoltre risvolti aberranti e certi fin da principio: come sappiamo la tecnologia ed il mondo delle telecomunicazioni viaggiano a ritmi quasi inconcepibili e puntare su un progetto così grandioso dal punto di vista fisico e dell'ingegneria era ovvio che avrebbe portato con sè sia intoppi di ogni tipo che tempistiche tropo larghe per poter sperara che il resto del mondo si fermasse a guardare. La storia può essere avvincente se vista come corsa contro il tempo, ma a pensarci bene, tutto sto lavoro per arricchire ancor di più i soliti speculatori finanziari per un brevissimo lasso di tempo, non sta nè in cielo nè in terra. Ed infatti i risultati si son visti. Per il resto ben fatto, buon ritmo e quei piccoli trucchetti per affezionarsi il pubblico, come la malattia, il considerarsi vittime etc... Insomma ci son altre storie vere molto più globali degne d'interesse.
Secondo passaggio a Tim Mobile
Rieccoci tornati a TIM neanche dopo un anno di Iliad. Motivo? Anche questa volta essenzialmente il prezzo (ma non solo), conscio del fatto che TIM aumenterà prima o poi e quindi ci tocca continuare finchè possibile questo salto da un operatore all'altro. Veniamo ai fatti i sè però: con Iliad pagavo 9.99 euro al mese per avere 200 GB di traffico in 5G (inizialmente erano 150 GB). La copertura non è mai stata un grosso problema, sebbene rispetto a TIM qualche pecca, soprattutto all'Elba l'abbia avuta. Per il resto minuti ed sms illimitati, l'addebito diretto su carta di credito senza mai nessun problema, la app che praticamente non esiste (ma non essendoci servizi aggiuntivi particolari ed avendo tutti quei giga a disposizione, ha pure poco senso consultarla) e purtroppo la non possibilità di utilizzare il credito della SIM per acquisti extra. Comunque il 7 maggio ricevo un'offerta da parte di TIM per la Cross Up, che prevede a 6.99 euro minuti e chiamate illimitate e 150 GB di traffico (talmente tanti da non aver bisogno di attivare TIM Unica, a meno che non voglia usufruire del 5G, attualmente non compreso. Il giorno successivo ricevo subito la SIM e posso fare la registrazione ed il passaggio del numero (costo totale 10 euro, di cui 5 che vanno nel credito direttamente) tramite SPID.Tutto abbastanza veloce ed indolore, anche se inizio i primi giorni con soli 20 GB a cui via via, come se fosse una fase di assestamento, se ne aggiungono altri (+3 GB , + 97GB e + 30 GB). Ho attivo per un mese gratuito (ma già disattivato per il prossimo rinnovo il servizio Lo Sai e ChiamaOra) e la possibilità di utilizzare il credito per acquistare servizi accessori come biglietti oppure sfruttarlo per Google Play. Oggi, il 13 si è completato il processo di portabilità del numero.
domenica 12 maggio 2024
Come Ti Ammazzo Il Bodyguard 2 - La Moglie Del Sicario (2021)
Regia: Patrick Hughes
Anno: 2021
Titolo originale: Hitman's Wifeìs Bodyguard
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (6.1)
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Son passati pochi minuti dalla recensione sul primo, ed ecco l'atteso mio parere sul secondo: ancora peggio. Come a voler rincarare la dose, abbiamo una trama ancor più vomitevole, in stile 007 degli ultra barboni con un cast ricolmo di vecchi alla fine della propria carriera. Si aggiunge infatti Banderas che finge di essere uno spietato terrorista greco che inietta (proprio così) un virus informatico non si capisce bene dove (centraline della corrente) per far cadere l'Europa nel caos ed abbiamo pure il semprevivo Morgan Freeman. Già la sua inutile presenza dovrebbe bastare per chiudere l'argomento sul fatto che il film faccia schifo come la Juve di Allegri o semplicemente se faccia schifo come Allegri. Alcuni filosofi ne stanno ancora discutendo. Io ho cercato di andare oltre ed arrivare fino alla fine, con alcuni conati ad intermittenza.
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Come Ti Ammazzo Il Bodyguard (2017)
Regia: Patrick Hughes
Anno: 2017
Titolo originale: The Hitman's Bodyguard
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.9)
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Come fanno certi film a piacere se non si è dei criceti? L'azione è brutta, la parte da commedia non fa mai ridere, i colpi di scena sono obsoleti. Ed il cast ormai è roba piazzata lì senza nè arte nè parte. La mediocrità è troppo elevata e sebbene sia tra i sostenitori dell'intrattenimento che non per forza deve essere un'opera estetica e tecnica, secondo me si arriva ad un piattume troppo vasto con sceneggiature fotocopie di brutte copie già messe da parte, attori che semplicemente richiamano il pubblico in quanto volti noti e battute fatte scrivere da stagisti con il dente avvelenato per gli straordinari non pagati. Cosa aggiunge sto film ai diecimila già esistenti con il solito tran tran? Nulla. Ma non è finita qui. Mi son guardato anche il sequel, che recensirò a breve. Potrei fare tutto in un colpo, ma essendo addirittura peggio, merita un articolo a parte. Almeno per ripagarmi dello sforzo di averlo visto.
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GNU #2.0: salita sull'Altissimo
Alla seconda tutto bono. La prima era andata così così, diciamo con un pareggio in casa, accettato, ma non voluto al cento per cento. E siccome si impara dalle proprie sconfitta, figurarsi dai pareggi, con tenacia ci si ripropone per la propria sfida personale. Io, chiamato in causa, rispondo PRESENTE perchè se son stato mille sull'Altissimo, non vedo il motivo per non andarci un'altra volta ancora. Quindi solita partenza mattutina con La Vicina e via verso le Gobbie: come al solito il mio anello preferito parte da qui. Vista la giornata che verte verso lo splendido vediamo già il parcheggio utilizzato da diversi trekker, ma partiamo con calma pur avendo un passo sostenuto. Conosco ogni sasso marmoreo della salita ed arriviamo finalmente al Passo degli Uncini, una sorta di spartiacque tra la fase di fatica e quella tecnica. Con la solita calma olimpica un passo avanti l'altro, qualche appiglio sulla roccia, scendi sali, metti il piede qui, spostati di là eccoci finalmente in cresta, Ovviamente non è quindi ancora finita, perchè appunto la cresta è la cresta, anche se manca poco per arrivare alla fatidica croce. E qui? Poi c'è da tornare indietro, dalla parte opposta per chiudere l'anello. Ma la riuscita è completa ed anche in discesa tutto fila liscio! Brava Chiara!
sabato 11 maggio 2024
Amiata e Giardino Spoerri
Oggi bella sgambata nella faggeta del Monte Amiata: nonostante questa zona l'abbia già battuta in lungo ed in largo, presenta sempre dei sentieri e degli innesti nuovi, come la partenza dalla fonte di Capovetra fino ad arrivare alle Macinaie . Inoltre immergersi nel bosco ha sempre un qualcosa di profondamente introspettivo. Saranno gli alberi e le foreste che da secoli impreziosiscono questo luogo ed i raggi di sole che filtrano come segnali intermittenti, ma si può percepire una certa spiritualità. Ad ogni modo questo trekking per me, nonostante la sua bellezza, era quasi una scusa per poter abbinare l'uscita al Giardino di Daniel Spoerri. Visto che si stava parlando di spiritualità e posti magici, questo con le sue innumerevoli installazioni artistiche non è proprio da meno. La fortuna poi è stata quella di esserci con Mafi, che ama l'arte ed è veramente preparata a coglierne ogni emozionante aspetto. Un'esperienza unica.
Album fotografico Amiata e Giardino Spoerri
venerdì 10 maggio 2024
Donne Sull'Orlo Di Una Crisi Di Nervi (1988)
Regia: Pedro Almodovar
Anno: 1988
Titolo originale: Mujeres Al Borde De Un Atacque De Nervios
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.5)
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Film:
A pelle Almodovar non ha mai ispirato fiducia. Tanto che questo è il primo film completo che vedo, ma quando la CG ha proposto la startup su quello che forse è il titolo più iconico, ho voluto dargli una possibilità. Passati i primi minuti di impatto in cui potevo cadere in un forte stato di noia, il resto si è rivelato più che piacevole. Non a caso è considerato una pietra miliare nella sua filmografia e un classico della commedia spagnola. La pellicola è un vivace e colorato ritratto della società madrilena di fine anni '80, che si distingue per il suo stile unico e la sua capacità di mescolare umorismo, dramma e una critica sociale pungente.
La trama si concentra su Pepa, interpretata dalla brillante Carmen Maura, un’attrice e doppiatrice (proprio all'interno del film) che si trova in una situazione complicata dopo essere stata lasciata dal suo amante, Iván. Mentre cerca di affrontare la sua crisi personale, Pepa si imbatte in una serie di personaggi eccentrici e situazioni assurde, tra cui la sua amica Candela, coinvolta in una relazione con un terrorista, e la moglie legittima di Iván, Lucia, che è stata recentemente rilasciata da un istituto mentale.
Il film è noto per il suo ritmo frenetico e per la capacità di Almodóvar di intrecciare abilmente diverse trame in un arco narrativo coeso. La regia è energica e la sceneggiatura è ricca di dialoghi taglienti e momenti memorabili, come la scena del gazpacho drogato che porta a una serie di equivoci comici.
Visivamente, “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” è un trionfo di colori vivaci, con una palette che enfatizza i rossi e i gialli, simboli della passione e dell’energia della movida madrilena. La direzione artistica e i costumi contribuiscono a creare un’atmosfera quasi surreale, che si adatta perfettamente al tono esuberante del film.
Le performance sono eccezionali, con un cast che include Antonio Banderas e Rossy De Palma, oltre a una serie di personaggi secondari indimenticabili che aggiungono profondità e umorismo alla storia. La chimica tra gli attori è palpabile e contribuisce a rendere ogni scena un piacere da guardare.
Edizione: bluray
Come accennato fa parte delle esclusive StartUp di CG ed è stato rilasciato appositamente in bluray per questa campagna. Doppio artwork e tiratura limitata (#451/500) con i nomi dei partecipanti all'interno della custodia. Abbiamo anche un booklet a colori di 22 pagine, mentre la traccia in italiano è stereo DTS HD MA e gli extra:
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giovedì 9 maggio 2024
Pig - Il Piano Di Rob (2021)
Regia: Michael Sarnoski
Anno: 2021
Titolo originale: Pig
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (6.9)
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Ci stavo per cascare, lo ammetto. Invece ci ho pensato su e sono venuto a scoprire quella che senza dubbio è la verità. I poteri forti non cielo dicono (a seguire alcuni punti esclamativi e numeri uno), ma si sono impossessati di questa produzione per creare un potentissimo crossover col panaio e l'apicoltore. Questi due personaggi, insieme ovviamente al tartufaio Nicholas Cage, si ritrovano insieme per gestire un fast food di alto livello il cui prodotto di punta è un panino al miele e tartufo. Una delizia senza eguali. E se non ti garba, ti picchiano a casaccio. Se questa trama funziona, in poche parole, può funzionare anche quella di Pig, in cui il nostro amato Cage va alla ricerca del proprio maiale che gli hanno rubato. Come lo fa? Lui è eremita da quindici anni ormai, ma una volta tornato a Portland va nei posti giusti tra cui una cantina dove ci sono incontri clandestini tra camerieri, barman e cuochi, un ristorante stellato gestito da un tizio il cui sogno era aprire un pub, e la casa di un ricco spietato che però si commuove al primo boccone di ciccia al forno. Ecco qui la sceneggiatura di Pig. Sul resto è inutile proseguire, neanche fosse girato da Kubrick.
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mercoledì 8 maggio 2024
Complete Unknown - Cambio D'Identità (2016)
Regia: Joshua Marston
Anno: 2016
Titolo originale: Complete Unknown
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.4)
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Era iniziato benino con la protagonista che, in una sorta di gioco da spie dei poveri, si crea un aggancio per presentarsi, dopo essere sparita quindici anni prima, alla festa di compleanno del proprio ex, ormai sposato e con una vita abbastanza delineata. Passata però la prima parte non succede assolutamente niente di interessante e si adagia su un soffice materasso di noia e di pochezza. Veniamo a scoprire che la ragazza ha preso il via a cambiare abitualmente la propria identità (per ben nove volte) nel corso degli divenendo una vera impostora a tutti gli effetti e non quindi una semplice bugiarda. Il succo del tutto sta nel lasciare un messaggio morale (sic) per cui basta avere un po' di coraggio per poter cambiare la propria vita ed essere chiunque si voglia essere, che questo sia un cardiochirurgo o una biologa. Insomma basta volerci provare e si ci si stanca, si cambia. Semplice. Io cambio canale invece.
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martedì 7 maggio 2024
Aggiornamento Oxygenos 14.0.0.600
Breve articolo di aggiornamento per essere passato alla versione 14.0.0.600 di Oxygenos, dopo l'ultimo che era avvenuto a metà marzo. Oltre 600 MB da scaricare con avviso OTA e
- ora è possibile creare collage di foto senza cornici
- aggiunta un’opzione per gli screenshot parziali nella Smart Sidebar
- ora è possibile tenere premuto il tasto volume giù per accendere la torcia quando lo schermo è spento
- ora si può digitare la prima lettera del nome dell’app per la ricerca dalla barra nella modalità drawer della schermata Home
- ora è possibile assegnare un volume specifico a ciascuna applicazione
- miglioramenti per il design della barra del volume per facilitarne l’uso e offrire una maggiore coerenza visiva
- miglioramenti per la stabilità del sistema
- ora è possibile passare da una lunghezza focale all’altra toccando i pulsanti per lo zoom
- ora è possibile utilizzare le fotocamere ultra-grandangolari e teleobiettivo in modalità XPAN
- aumenti nella risposta dell’otturatore e miglioramenti per l’esperienza di scatto
- ora è possibile sfruttare la rotella dello zoom per passare da un’opzione di zoom all’altra durante la registrazione di video
Sundown (2021)
Regia: Michel Franco
Anno: 2021
Titolo originale: Sundown
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.6)
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Film molto breve e piacevole da guardare:“Sundown” è diretto da Michel Franco che ha debuttato al Festival di Venezia nel 2021. Il film si svolge ad Acapulco, una località turistica famosa per i suoi resort vicino al mare, ma anche per le esplosioni di violenza in città. La trama segue la famiglia Bennett durante una vacanza in un hotel di lusso sulla costa messicana. Tuttavia, un’emergenza dovuta al lutto improvviso della madre a Londra, richiama la famiglia nel Regno Unito, interrompendo la vacanza. Neil (interpretato da Tim Roth), decide di rimanere ad Acapulco, facendo perdere le sue tracce e abbandonando la famiglia senza spiegazioni. Per famiglia si intende la sorella ed i nipoti, anche se inizialmente, forse ero stato poco attento credevo che fossero la moglie ed i figli.
Il film esplora temi come la pressione degli eventi sulla presa di decisioni, il contrasto tra gli stili di vita dei ceti sociali e l’esplosione improvvisa della violenza. Tim Roth offre una performance notevole, interpretando un personaggio trasandato e alla ricerca di se stesso, mentre Charlotte Gainsbourg, nel ruolo di Alice, ha un ruolo minore ma significativo.
“Sundown” è descritto come un dramma intimista che mette in luce le contraddizioni e le criticità del Messico, afflitto da povertà e criminalità. Il regista Michel Franco non giudica i suoi personaggi, ma osserva le loro azioni senza moralismo, interrogandosi su come la famiglia e la società possano accettare atti violenti. Si evidenzia la capacità di Franco di scuotere le menti del pubblico con la sua narrazione e la bravura nel rappresentare le dinamiche familiari e sociali. Tuttavia, “Sundown” è un film che richiede pazienza e fiducia da parte del pubblico, ma che viene ricompensato con sequenze visivamente straordinarie e una critica sociale incisiva
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lunedì 6 maggio 2024
Povere Creature! (2023)
Regia: Yorgos Lanthimos
Anno: 2023
Titolo originale: Poor Things
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.9)
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E pensare che avrei dovuto guardarlo al cinema se qualcuno non avesse già fatto 4 volte (e dico QUATTRO eh) le scale di casa e fosse stanco. Meglio così però, con calma, in sala e con Prime Video. E mi bastano pochi minuti per stoppare e dire WOW ad alta voce senza paura di disturbare nessuno. Che Povere Creature abbia una marcia in più infatti lo si nota fin dalle prime immagini. E sto parlando di qualcosa che va oltre il semplice piacere di guardarlo: è un film che si distingue per la sua profonda complessità e la ricchezza di dettagli, sia nella narrazione che nella realizzazione tecnica. La regia di Yorgos Lanthimos si conferma unica nel suo genere, con una visione cinematografica che spazia tra il feroce e il disilluso, raccontando storie di umanità crudele e violenta attraverso una lente quasi fantascientifica. Il soggetto scelto non è originale, ma riadatta un romanzo di trent'anni fa ambientato nella Londra Vittoriana, e lo fa anche utilizzando colori in maniera tanto cupa quanto vivida a seconda della parte da raccontare.
La fotografia del film gioca un ruolo cruciale nell’accentuare l’atmosfera vittoriana con un tocco surrealista, creando un’estetica ricca di riferimenti e colori che contribuiscono a definire il tono e lo stile del film. La scelta dei colori, l’uso della luce e la composizione delle inquadrature lavorano in armonia per trasportare lo spettatore in un mondo dove il reale e l’irreale si fondono in modo indistinguibile.
Il montaggio si rivela essere un altro aspetto tecnico di grande importanza, con un ritmo che si adatta perfettamente alla narrazione, alternando momenti di tensione a momenti di riflessione. La struttura del montaggio contribuisce a costruire la psicologia dei personaggi e a guidare lo spettatore attraverso le varie fasi della storia, mantenendo sempre un equilibrio tra le diverse componenti narrative.
I costumi, curati da Holly Waddington, sono un elemento fondamentale del film, riflettendo il viaggio di autodeterminazione e liberazione della protagonista Bella. I costumi seguono fedelmente l’evoluzione del personaggio, passando da abiti che simboleggiano la sua condizione di “donna in catene” a quelli che rappresentano la sua maturità e indipendenza. La scelta dei tessuti, dei colori e dei tagli non è solo esteticamente impressionante, ma serve anche a sottolineare l’arco narrativo di Bella e il suo sviluppo personale.
In conclusione, “Povere creature” è un’opera che lascia il segno, grazie alla maestria con cui ogni aspetto tecnico è stato curato e integrato nella visione artistica del regista. Un film che non solo intrattiene, ma invita anche alla riflessione, offrendo uno sguardo critico sulla società e sulla condizione umana.
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domenica 5 maggio 2024
Castagnolo e Mandriola, Alpi Apuane
Dopo una lunga sosta, non potevo che iniziare nel migliore dei modi la stagione per le Alpi Apuane. Addirittura con doppia vetta: il Castagnolo e la Mandriola. Si tratta di monti minori, meno conosciuti in questo ambiente, ma che conservano un loro perchè grazie alla maestosa vista a 360 gradi che ci mostra diverse tra le cime più importanti tra cui ovviamente la Tambura, essendo posizionati proprio di fronte alla salita della Vandelli da Resceto. Escursione non impegnativa come credevo sulla carta, visto che mi sto rimettendo in forma, ma da non sottovalutare per il forte dislivello in pochi chilometri di tracciato. Bella giornata con temperature piacevoli che mi hanno permesso di non soffrire fatica durante le parti più impegnative e sono presenti alcuni piccoli tratti maggiormente esposti e tecnici per raggiungere la prima vetta del Castagnolo, dalla seconda e per ridiscendere il versante della Mandriola. Molto soddisfatto di questa uscita.
Album fotografico Castagnolo e Mandriola, Alpi Apuane
sabato 4 maggio 2024
Nirvana (1997)
Regia: Gabriele Salvatores
Anno: 1997
Titolo originale: Nirvana
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (6.1)
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Film:
Ok, Nirvana oggettivamente non è un capolavoro. E' però un film rarissimo nel suo genere, unico anzi. Una pellicola italiana di fantascienza e non una fantascienza qualsiasi, ma cyberpunk. Davvero difficile per il mainstream nostrano portare avanti un prodotto del genere, ma Salvatores ci è riuscito, utilizzando perlopiù un cast italiano e dandogli un'impronta hollywoodiana, non solo grazie alla presenza pesante di Christopher Lambert, ma anche per scenografie ed effetti speciali, davvero all'avanguardia per l'epoca. E' infatti tra i primi ad utilizzare la CGI in maniera elegante senza che lo spettatore storcesse il naso. Non è più esistito niente del genere, nessuno ci ha più riprovato. Forse, nonostante i buoni risultati in casa nostra, fa paura il silenzio quasi assordante che c'è stato all'estero ed una produzione di questo livello può portare via diversi soldi e non mantenere le scommesse. Probabilmente se Salavoters non avesse vinto l'Oscar pochi anni prima e se dietro non ci fosse stato un visionario come Cecchi Gori, tutto questo non sarebbe stato possibile. Il film ha anche alcuni difetti, soprattutto nella sceneggiatura, troppo complicata e spezzettata per il pubblico, specie per quello di riferimento sia del regista che degli attori coinvolti, come Abatantuono o Bisio o Orlando, legati al mondo commediale o ironica di cinema, teatro e cabaret. Consideriamo inoltre che Nirvana è del 1997, e pur affrontando temi già ampiamente proposti in letteratura da Dick, Sterling o Gibson, il grande pubblico non era avvezzo neanche cinematograficamente a queste cose. Non sto parlando di digiuno totale ovviamente, ma Il Quinto Elemento è dello stesso anno, e questo ha un taglio americanissimo, ed il più famoso di tutti, Matrix aveva ancora da uscire. Insomma è facile pensare che Nirvana non venga mai in mente come prodotto di riferimento per il cyberpunk, ma è anche vero che oltre ad essere stato un discreto prodotto per questo genere, non certo amato da tutti, lo è stato in maniera del tutto differente dagli altri.
Edizione: bluray
Mi pare che quando la CG propose la versione 4K con libro di questo film non partecipai inizialmente, insieme a tanti altri per il costo a mio avviso esagerato e che questa non raggiunse infatti l'obiettivo. Fu poi riproposta in doppia versione: affiancata a quella ci fu questa con solo disco bluray restaurata, che ebbe invece successo (esiste anche l'altra versione comunque). Con questa abbiamo sempre una copia numerata e limitata (#353/500) con doppio artwork, slipcover in cartoncino e e nome dei partecipanti all'interno della custodia. CG entertainment ha curato il restauro che è stato eseguito presso il
laboratorio Reel One nel 2022, da scansione del negativo in 4K e color
correction 4K. La traccia audio è in DTS HD MA 5.1 e gli extra sono:
- Nothing is real (42 minuti)
- La fantascienza dell'intimità (55 minuti)
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Ricarica wireless per OnePlus 9 Pro
Oltre dieci anni fa acquistai un gadget per ricaricare il telefono in modalità wireless con lo standard QI. Nel corso del tempo questa tecnologia si è evoluta, anche se ovviamente il principio è rimasto sempre il solito. Tra tutti gli smartphone che ho posseduto in seguito, non sempre ne ho avuto uno compatibile con tale sistema, ma il OnePlus 9 Pro lo è ed ho così preso questa comoda base di ricarica INIU da 15W. Il prodotto è semplice e dalla forma molto comoda studiata appositamente per poggiare il telefono verticalmente (funziona anche in orizzontale), senza paura che questo possa scivolare o si possa spostare accidentalmente. Ha inoltre un piccolo LED che indica la ricarica ed al buio si affievolisce, mentre per quanto riguarda la capacità di ricarica variano tra i 5W ed 15W, in base al modello di smartphone: non moltissimo rispetto alle supercharge, ma più che accettabile per un normale utilizzo senza fretta. Il OnePlus accetta fino a 50W con gadget appositi che usano la Warp, ma sono ovviamente più costosi e difficili da trovare. Ad ogni modo è possibile impostare il tipo di ricarica dalle impostazioni che si trovano nel menù della batteria. Rimetto il LINK per l'acquisto su Amazon.
venerdì 3 maggio 2024
Nato Campione (2021)
Regia: Alex Ranarivelo
Anno: 2021
Titolo originale: Born A Champion
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (6.8)
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Boia, brutto forte eh. Sceneggiato di merda con quella sorta di documentario che vuol esaltare a tutti i costi ogni elemento raccontato. Fosse anche una storia vera, il tutto è raccontato come se trovi l'ubriacone al bar che inizia a smascellare su quando lo rapirono gli alieni. Mi ha un po' ricordato i vecchi racconti del mitico Comauro, il che rende il film assolutamente poco credibile. Dialoghi e situazioni imbarazzanti, eroi inventati come nelle favole della buona notte e troppa noia anche durante i combattimenti. Orripilante. Recensione troppo corta? Deh c'è poco da dire, a parte che su IMDB è apprezzato: il che mi fa venire il dubbio che sto tizio sia conosciuto e qualche fan abbia ben goduto del suo film.
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Notturno (2020)
Regia: Zu Quirke
Anno: 2020
Titolo originale: Nocturne
Voto e recensione: 4/10
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Notturno è essenzialmente un film drammatico sul malessere di una ragazzina (Sydney Sweeney) che vuole sfondare nel mondo della musica classica, ma si ritrova a non essere mai all'altezza ed essere vista da tutti come una mediocre, al contrario della propria sorella gemella. Un film drammatico dicevo, ma vestito da horror, con punte forzate di esoterismo, sebbene preferisca spiegare queste come allucinazioni da ansia e stress della protagonista. L'ambito è quello musicale, ma sul genere classico di cui sono profondamente ignorante, così neanche posso capire le differenza tra un genio ed un caso umano. La trama secondo me è un po' troppo lenta ed arrangiata nei punti salienti e poco credibile nello sviluppo. La Sweeney non è male, regge in parte la baracca anche senza spogliarsi, però manca davvero un po' di mordente. Per essere definito come horror soprattutto.
giovedì 2 maggio 2024
Attivazione UnipolMove
Da oltre dieci anni sono un cliente Telepass, nel complesso abbastanza soddisfatto, soprattutto quando vedo le lunghe code ai caselli e infamo mentalmente quegli sprovveduti, mentre io passo sorridente. Nel corso del tempo ho anche usufruito di vari servizi, come Telepass Pay X, oppure Twin per avere due dispositivi. Ma veniamo al sodo: lo scorso anno c'è stato un aumento del 30% della quota fissa da pagare, e vabbeh, si chiude un occhio e ci si tappa il naso. Poi pochi giorni fa, come tutti quanti, ricevo un'email (immagino il tono allegro di chi la dettava) in cui vengo avvisato che il prossimo 1 luglio l'aumento sarà del 113% per ogni dispositivo, Inaccettabile per me. Così, visto che già da un paio d'anni, esiste la concorrenza, ho deciso di passare ad UnipolMove. In breve si tratta sempre di un dispositivo di telepedaggio, utilizzabile in tutte le autostrade italiane (esclusa la Sicilia, i cui caselli non si sono ancora adeguati), sempre utilizzando le MEDESIME corsie preferenziali. La scritta "telepass" da queste infatti dovrebbe essere sparita, ma indipendentemente da questo, funziona a qualsiasi casello o sbarra abbia il simbolo delle UE (ma non si può attualmente usare all'estero). E' anche possibile pagare i parcheggi (alcuni convenzionati) con sbarra, ma sopratutto quelli con strisce blu del circuito MyCicero. Se lo si attiva entro il 7 maggio sia hanno gratis ben due dispositivi (una targa per ognuno, modificabile illimitatamente da app aggiungendo altre targhe, purchè una per volta per ogni dispositivo). Poi il costo, passato un anno, sarà di 1,5 euro per il dispositivo principale e 1 euro per il secondo. La fatturazione è mensile (non trimestrale come con Telepass) e solo su conto corrente o carte dotate di IBAN. I parcheggi invece possono essere pagati con carta di credito o debito. L'attivazione può essere fatta online via web o tramite l'apposita applicazione (i movimenti su app si vedono non in tempo reale, ma dopo 24/48 ore purtroppo). Sebbene non esistano costi di attivazione o di spedizione, in molti in questi giorni stanno lamentando tempi allungati per la consegna dei dispositivi e della loro associazione al proprio contratto. Quindi mi son recato ad una delle tante agenzie Unipol ed in dieci minuti è tutto pronto, con dispositivi e cover consegnati, e già attivi nel tragitto dall'ufficio a casa. Per motivi logistici dovrò tenere attivo anche il contratto con Telepass fino a fine maggio (perchè il secondo dispositivo attualmente lo ha Funflus in Trentino) e quindi successivamente scriverò qualcosa sulla pratica per disdire. Spoiler: basta andare in un punto ENI convenzionato con i dispositivi da consegnare.
mercoledì 1 maggio 2024
The Watcher (2000)
Regia: Joe Charbanic
Anno: 2000
Titolo originale: The Watcher
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.3)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Non so se è per l'alone mistico da bravo ragazzo che da sempre ha pervaso la figura di Keanu Reeves , ma non ho in mente altri suoi film in cui il suo personaggio è totalmente negativo come in questo. Certo, il look con capello curato e lungo, le tonalità scure ed il giacchetto di pelle, sono un suo campionario di costume ben definito e riconoscibile, quindi fa anche un po' specie vederlo così a poco agio durante questa prova. Non aggiunge molto al proprio personaggio infatti, a parte un paio di finti balletti a rallentatore che dovrebbero far intendere il suo squilibrio mentale. A parte la sua risibile prova, la trama, che lo vede contrapposto ad un investigatore tormentato dall'insuccesso nella cattura proprio di Reeves. Un dualismo abbastanza stucchevole ed insensato in questa storia di poco conto in cui i proiettili vengono calamitati dalle ringhiere e basta un colpo sulla spalla per far svenire il proprio avversario. Roba vecchia insomma, e con una fotografia interrotta da brevi immagini scosse a rallenty o in negativo che fanno schifo. Insomma, poco si salva.
Edizione: DVD
Un giorno mi sono accaparrato due sacconi grandi pieni di dvd e cd in quei gruppi tipo "se vieni a prendertelo te lo regalo". Ebbene, tra decine di titoli l'unico che mi son tenuto è questo DVD scialbo. Traccia audio italiana multicanale a scelta sia in Dolby Digital che in DTS e come extra solo:
- Trailer
- 2 schede testuali
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