Album fotografico Da Rapallo a Chiavari
venerdì 1 novembre 2024
Da Rapallo a Chiavari
Eccomi di ritorno in Liguria. Fuori stagione, anche se sembra di essere in primavera inoltrata per il caldo. I colori, un po' in ritardo rispecchiano quelli di fine estate veramente tardiva, ma non manca il foliage. Liguria dicevo, e nello specifico sono nel caratteristico e suggestivo Golfo del Tigullio, con base a Rapallo, in cui arrivo questa mattina presto. Il tempo di lasciare il grosso del mio equipaggiamento in albergo e sono pronto per partire. Direzione Chiavari passando per il Santuario di Montallegro. In pratica mi ritrovo a seguire diversi percorsi della fitta e ben curata rete sentieristica ligure seguendo proprio alcune tappe che combaciano con il Sentiero Ligure, ma più nello specifico seguo al contrario tutta la prima tappa del Cammino del Tigullio. Questa infatti parte da Chiavari ed arriva al Santuario, ma per ovvie ragioni logistiche l'ho percorsa al contrario. Non mancano gli innumerevoli scorci con vista su Rapallo e Portofino, così come un tratto sul rinomato Monte Telegrafo o il Monte Anchetta. Essendo di buon passo arrivo pure per godermi la passeggiata sul mare a Chiavari, decisamente meno affollata rispetto al periodo estivo, ma chi ha avuto l'ardire di portare costume e asciugamano se l'è goduta. Salite e discese non sono fuori controllo, ma neanche devono essere prese sottogamba: alcuni tratti sono effettivamente ripidi, e come la morfologia ligure insegna, non mancano di certo i tratti con scale e gradini e le tipiche creuze. Lecceti e castagni si alternano ed il tragitto è sempre ombreggiato: sarebbe fiabesco se non fosse per il mare dorato dal sole quasi onnipresente a vista. Da segnalare anche la bella funivia che da Rapallo sale fino al Santuario dal 1935 ad oggi. Altra cosa da dire ad alta voce è che qui i prezzi, vuoi per il periodo, vuoi perché meno rinomati (mah, siamo a Portofino) non hanno niente di scandaloso come alle cinque terre. Ci tengo a precisarlo, a partire dalla focaccia al formaggio agli aperitivi, i treni, l'albergo in pieno centro più che soddisfacente, i prodotti tipici al pesto, i souvenir, le frittella ai ceci e la farinata. Insomma qui merita un bel ritorno, nonostante sia ancora ad un terzo della Gitina.
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