Terza tappa conclusa, arrivato quindi a metà circa. E con oggi si è iniziato a fare sul serio. Tanta salita, quasi tutta concentrata nella parte iniziale, assai ripida e senza addolcimenti. L'aria rispetto a ieri è pulita, non c'è nebbia e supero comunque i 1100, tanto che nel tratto finale del salitone trovo pure la neve. Una spruzzata, facilmente calpestabile. Il paesaggio è il migliore finora trovato, anche perché ogni volta che mi giro per prendere fiato e guardare in basso, da dove provengo, ho il lago di Turano sempre più piccolo ed incastonato dai monti più alti. Seguo tutto un crinale per poi giungere a Pozzaglia Sabina, dove però non spezzo la tappa, perché tanto ormai il difficile è fatto. Quindi boschetti e pascoli, ma a tradimento il sentiero è impantanato all'eccesso e devo fare una magia su un tronco per superare un guado senza dovermi togliere le scarpe (alla mal parata). Orvinio rispecchia il solitario e silenzioso archetipo di borgo visto finora: tutto chiuso perché è giovedì. Pernotto però nell'incantevole Casa dei Ricordi e mi arrangio a cena da "il Faticone" : non ha neanche l'insegna, ma è aperto sempre. Sempre. E più che arrangiarsi anche questo è un gran bel colpo di fortuna, perché la sua cucina è davvero gajarda. L'unica pecca della giornata è la pioggia pomeridiana e serale ed il fatto che domani sarà così tutto il giorno. Posticipo un po' la partenza per non prenderla forte a Licenza.
Album fotografico CdS #3.6: da Castel di Tora a Orvinio
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