Dopo quasi quattro giorni dalla mia ultima avventura elbana, eccomi tornato in pompa magna. Questa volta con base fissa nella Casetta degli Aranci a Rio nell'Elba, un luogo ideale sia per chi ama la tranquillità che le escursioni. È infatti proprio da qui che parto per il mio trekking giornaliero che, da Le Panche mi porta fino a Cima di Monte e le sue antenne (che non fotografo, ma vale lo stesso): ciò che più conta è il panorama. E la pace. Sono in anticipo di molto infatti sulle orde (benvolute) che questa mattina hanno preso traghetto e aliscafo per intraprendere la prima tappa della GTE. Mi prendo quindi diverso tempo per rilassarmi solo con stesso. Ridiscendo dal lato di Portoferraio provando un nuovo sentiero che, attraverso la macchia alta, mi porterà nei pressi della strada del Volterraio (da fare il piccolo, ma caratteristico pezzo del canyon, anche se pericoloso per via del traffico). Da qui prendo il sentiero e dopo circa trenta minuti a ritmo sostenuto arrivo alla Fortezza e la vista sul Capanne resta ancora tra le migliori in assoluto. Torno indietro al punto di partenza chiudendo l'anello e passando ancora da un tratto di asfalto. Il pomeriggio lo dedico ancora all'esplorazione: domenica scorsa scendendo dal Monte Grosso, grazie a Lasca la Randa, ho scoperto il nome di una caletta bellissima, ma che pensavo fosse raggiungibile solo via mare. Invece, da un sentiero che non voglio rivelare al mondo, si può arrivare a Cala Mandriola e Cala Pisciatoio, lì vicino. Deserte secondo me anche in estate. Rocce, scogli, massi e un'acqua estremamente colorata ed invitante la rendono spettacolare. Chiudo la giornata a Porto Azzurro, da MagnEtico Bistrò, locale vegetariano e vegano con prodotti esclusivamente fatti in casa senza surgelati e semilavorati. Da provare più e più volte.
Album fotografico Elba: non solo spiagge #20
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