sabato 8 febbraio 2025

2024 – Lazio – Anagni – Sperlonga


 Ecco un altro articolo leggibile per intero su Riccardz di cui porterò qui solo alcuni estratti senza le fotografie che potrete vedere sul suo blog. 
Dopo la scorpacciata di arte della Cripta non ci resta che visitare l’altro museo cittadino, ovvero quello dedicato all’illustre Bonifacio VIII. La duecentesca dimora pontificia di Anagni è legata ai giorni dello “Schiaffo”, l’oltraggio consumato nel 1303 da Sciarra Colonna, su mandato del re di Francia Filippo IV il Bello, ai danni di Bonifacio VIII. L’epilogo di uno scontro tra due visioni del potere: quello universale ed eterno della Chiesa; e le esigenze finanziarie di Filippo IV, re del primo stato nazionale d’Europa. Il Palazzo conserva memorie ancora più antiche e tracce recenti e moderne.

Ovviamente non è possibile ripercorrere per filo e per segno ogni sala presente, così come le raccolte, ma è bene dire quanto sia stata fondamentale l’audio guida per poter immedesimarsi nei vari episodi storici; ulteriore plus il fatto che mi abbia dato l’opportunità di rimuginare sulla figura di Bonifacio, sempre considerata negativa, ma che va interpretata proprio nel contesto difficile in cui ha vissuto.

Questa tela commissionata da Claudia De Angelis per la Chiesa di Sant’Angelo in Anagni, raffigura le sue guide spirituali, Santa Caterina da Siena e Santa Rosa da Viterbo, rispettivamente maestre di purezza e di carità. Seguendo questi valori Claudia fondò una comunità di maestre consacrate le cui figlie spirituali furono aggregate nel 1728 all’ordine Cistercense e dalla fine del Settecento abitano il Palazzo di Bonifacio VIII.[omissis...] 

Nella teca è conservata la pregevole testa marmorea di Celestino V, predecessore di Bonifacio VIII e papa del gran rifiuto. Celestino si dimise dal soglio pontificio il 13 dicembre del 1294; solo dieci giorni dopo, alla vigilia di Natale, i cardinali riuniti a Napoli in conclave elessero Bonifacio VIII. L’opinione pubblica non era pronta ad accettare le dimissioni di un papa e le circostanze dell’abdicazione restavano controverse, ammantate da un velo di sospetto alimentato dalle accuse dei cardinali Colonna. In realtà Celestino V era un umile eremita e ben presto fu divorato dai dubbi e oppresso dai sensi di colpa, considerandosi incapace dell’alta dignità pontificia e disorientato di fronte alle pressioni politiche cui era sottoposto.[omissis...]

La visita del palazzo termina qui e ne usciamo arricchiti più che mai; il sabato però è dedicato alla cultura e, seppure non propriamente nelle vicinanze, completiamo il tour artistico con la visita di un altro borgo medievale, ovvero Sperlonga. In realtà questi è famoso soprattutto per il parco archeologico della Villa di Tiberio, imperatore romano. Proprio adiacente alla spiaggia, infatti, furono ritrovati moltissimi reperti archeologici, tra cui frammenti marmorei delle immense statue ora ospitate nel museo archeologico nazionale lì vicino; nonostante il caldo soffocante, io e Jack abbiamo potuto esplorare la villa romana così come la grotta di Tiberio, affascinante anfratto naturale. Il museo archeologico, a differenza di molti altri visitati, contiene una raccolta limitata di manufatti, ma proprio in questo consiste la sua fruibilità. Spesso mi accorgo del fatto che giganteschi contenitori non fanno altro che distrarti e rendono meno appetibile la visita. Non è questo il caso e infatti riusciamo ad ammirare estasiati nonostante le fatiche della mattinata.[omissis...] 

Completato il museo non ci rimane che intraprendere il percorso verso i resti della villa; anche in questo caso siamo ben consapevoli che molti, al di là della recensione, stiano facendo un bel bagnetto, ma ormai noi ci siamo immedesimati in Alberto Angela e completiamo il giro.[omissis...]

Il percorso archeologico è terminato e, dopo aver visto le strutture della domus, possiamo anche dirigerci verso l’ultima tappa, almeno quella turistica. Vista la difficoltà nel trovare parcheggio, diamo altri cinque euro al tizio non tanto raccomandabile dello stabilimento balneare e ci dirigiamo rigorosamente a piedi verso il borgo. Qui oltrepassiamo dune di sabbia, bagnini, gelatai, ristoranti; e poi ripide scale che non finiscono più, sotto quaranta gradi minimo.[omissis...]

Di per sé il borgo non presenta alcunché di particolare, se non la sua costruzione arroccata e la pietra bianca che ne esalta la bellezza. I vicoli sono quelli tipici medievali che, in alcuni casi, si aprono nelle piazze cittadine. A mio parere manca un vero monumento – se si esclude la villa romana che è alle pendici – che possa attirare ancora di più il turista, sebbene immagino quanto sia piacevole sostare in uno dei tanti locali a fare aperitivo le sere d’estate. [omissis...]

Dopo una meritata sosta in piazza siamo pronti per tornare al punto di partenza, ormai si è fatto tardi e la stanchezza regna sovrana. Tornati in albergo qualcuno si riposa a letto, qualcun altro fa il giovane tuffandosi nella piscina, così da instagrammare alcuni momenti.

Non ci resta che tornare ad Anagni per la cena; pur avendo prenotato la mattina stessa, nel locale regna il caos. Chiedono a noi che numero di tavolo fossimo, pur non essendoci nessun segnale, sentiamo gridare la proprietaria con vari clienti. E poi ci si domanda perché il famoso schiaffo sia avvenuto proprio qui.

 

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