Antonello Venditti, nel 1988, pubblica In questo mondo di ladri, un album che riflette il suo tipico equilibrio tra impegno sociale, melodie accattivanti e liriche capaci di raccontare l'Italia con sguardo critico e poetico allo stesso tempo. Il disco arriva in un periodo di grande fermento musicale e culturale, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio di un decennio che porterà nuove sonorità e cambiamenti profondi nella musica italiana.
L’omonima In questo mondo di ladri è probabilmente la traccia più iconica, con il suo ritornello entrato nel lessico comune. È un pezzo che trasuda disillusione, ma al tempo stesso lascia spazio a una speranza collettiva, un’idea di riscatto che si fa forza nel cantato appassionato di Venditti. La sua capacità di scrivere testi che fotografano la società senza scadere nella retorica è qui ben evidente.
Tra le altre canzoni, Ricordati di me si distingue per il tono intimo e malinconico, tipico di Venditti quando si muove tra nostalgia e riflessione personale. È uno di quei brani che hanno saputo attraversare il tempo, ancora oggi capace di evocare emozioni forti.
L’album mescola pop e cantautorato con arrangiamenti ben curati, mantenendo quel sound orchestrale che caratterizza molti lavori di Venditti. Le tematiche spaziano dall’amore alla critica sociale, con uno stile diretto e riconoscibile. 21 modi per dirti ti amo è un altro brano che merita attenzione, con il suo testo che esplora le sfumature dell’amore e della comunicazione nei rapporti umani.
Se Cuore (1984) e Buona domenica (1979) avevano già consolidato il suo status di cantautore di riferimento, In questo mondo di ladri conferma la capacità di Venditti di intercettare il sentire comune e trasformarlo in musica. È un album che, pur non essendo il più innovativo della sua carriera, rimane un tassello importante nella sua discografia, testimoniando la sua abilità nel raccontare il paese attraverso canzoni che continuano a essere ascoltate e cantate ancora oggi.
Nessun commento:
Posta un commento