lunedì 17 febbraio 2025

Francesco de Gregori - Terra di Nessuno


 
Autore: Francesco De Gregori
Anno: 1987
Tracce: 9
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Oggi vi parlerò di uno degli album più importanti della mia vita. Non musicalmente però. Inspiegabilmente è stato il mio primo CD, regalatomi da mio cugino nel 1988. Avevo un innovativo impianto hifi della Kenwood con tanto di lettore CD, che ai tempi si chiamava ancora per esteso Compact Disc. Ah, Santa Philips... Oltre ad essere il mio primo disco, purtroppo incombe su di lui un mistero inspiegabile: verso la fine degli anni novanta è andato perduto. O abbandonato. O chissà. Funflus ancora non vuol dirmi che fine ha fatto, ma io son convinto che ne sa qualcosa o che ci sia il suo zampino. Abbiamo fatto comunque una promessa: in punto di morte di uno dei due, chi sa dovrà parlare. Per rendere più piacevole l'articolo ho chiesto a Viki di buttare giù due righe sulla versione in vinile:

Francesco De Gregori – Terra di nessuno (1987) | Recensione

"Terra di nessuno", pubblicato nel 1987, è un album che segna una fase di transizione per Francesco De Gregori. Dopo Scacchi e Tarocchi (1985), il cantautore romano esplora nuovi territori musicali, con arrangiamenti più elettronici e una produzione più stratificata. Il disco si distacca dalle sonorità più calde e acustiche del passato, abbracciando atmosfere più fredde e rarefatte, in linea con le tendenze musicali di fine anni '80.

Un album enigmatico e sfuggente

Il titolo Terra di nessuno suggerisce proprio questa dimensione di incertezza e ricerca, sia sul piano musicale che tematico. De Gregori abbandona le narrazioni più classiche per concentrarsi su immagini evocative, testi criptici e suggestioni poetiche. Ne risulta un album poco immediato, ma affascinante per chi ne coglie le sfumature.


Analisi delle tracce

Lato A

  1. Il canto delle sirene (6:39)
    Un brano onirico e ipnotico, con un arrangiamento avvolgente e un testo enigmatico. L'idea del richiamo irresistibile delle sirene può essere interpretata come una metafora del desiderio e dell'illusione.

  2. Pilota di guerra (4:26)
    Ispirata a Pilota di guerra di Antoine de Saint-Exupéry, questa canzone racconta la solitudine e la riflessione di un aviatore, utilizzando il volo come simbolo dell'esistenza umana. L'atmosfera rarefatta e il testo riflessivo la rendono una delle tracce più intense dell’album.

  3. Capatàz (3:23)
    Qui De Gregori dipinge un personaggio ambiguo, il Capatàz, capo autoritario e quasi leggendario. Il ritmo incalzante e l'uso delle percussioni danno al brano un sapore epico.

  4. Pane e castagne (4:04)
    Un pezzo che richiama la tradizione contadina e i ricordi d'infanzia, ma con un senso di nostalgia e disillusione. Il titolo richiama la semplicità di un tempo che sembra perduto.


Lato B

  1. Nero (2:52)
    Un brano breve ma denso, caratterizzato da un testo oscuro e da una musica che evoca un senso di oppressione e inquietudine.

  2. Mimì sarà (5:07)
    Uno dei momenti più poetici del disco, con un testo che gioca sull’identità e sulla trasformazione. Il nome "Mimì" potrebbe rimandare a molteplici riferimenti culturali e letterari.

  3. Spalle larghe (3:29)
    Una riflessione sul tempo che passa, sulla resistenza e sulla capacità di affrontare la vita con determinazione. Il suono è più classico rispetto ad altre tracce.

  4. I matti (3:31)
    Una delle canzoni più enigmatiche dell’album, dedicata a coloro che vivono ai margini, visti con uno sguardo quasi affettuoso.

  5. Vecchia valigia (4:00)
    Chiude l'album con un tono malinconico e un testo che evoca partenze e ricordi. Il tema del viaggio è sempre stato caro a De Gregori, e qui viene affrontato con una delicatezza particolare.


Un album sottovalutato, ma da riscoprire

Pur non essendo tra i lavori più celebri di De Gregori, Terra di nessuno è un album che merita attenzione per le sue atmosfere sospese e la sua profondità poetica. La scelta di suoni più moderni e sintetizzati potrebbe aver spiazzato parte del pubblico dell’epoca, ma a distanza di anni il disco si rivela un tassello prezioso nella discografia del cantautore. Non è un album immediato, ma chi vi si immerge con pazienza scoprirà un De Gregori più sperimentale, introspettivo e affascinante.


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