Appetite for Destruction – La furia immortale dei Guns N’ Roses
Nel 1987 il rock conobbe il suo ultimo grande sconvolgimento. Appetite for Destruction, album d’esordio dei Guns N’ Roses, non fu solo un disco: fu un’esplosione, un terremoto sonoro che spazzò via ogni certezza e riportò l’hard rock ai suoi istinti più primordiali. Ed è stato probabilmente anche il mio preferito del gruppo e del genere. Mentre gli anni ’80 erano dominati da band glam patinate, il quintetto losangelino si presentò come la versione più pericolosa, sporca e reale di quel mondo.
Un’esplosione di rabbia e melodia
Da Welcome to the Jungle, che apre il disco con il suo intro minaccioso e la voce stridula di Axl Rose, fino alla conclusiva Rocket Queen, Appetite for Destruction è un viaggio senza freni nel decadente sottobosco di Los Angeles. I testi parlano di sesso, droga, violenza e alienazione con una sincerità brutale che all’epoca fece storcere il naso a molti, ma che rese la band immediatamente iconica.
I riff di Slash e Izzy Stradlin sono tra i più riconoscibili della storia del rock: Sweet Child O’ Mine nasce quasi per scherzo, ma diventa una delle ballate più potenti di sempre. Paradise City mescola melodie ariose con un crescendo esplosivo, mentre Nightrain e Out Ta Get Me sono pura adrenalina stradaiola. La sezione ritmica di Duff McKagan e Steven Adler spinge ogni traccia con un groove sporco e pulsante, perfettamente in linea con l’attitudine della band.
La copertina censurata e il vinile cult
Il vinile originale (che possiedo con estremo orgoglio) con la copertina di Robert Williams è un pezzo da collezione per pochi. Il disegno, che raffigura un cyborg vendicatore sopra il corpo di una ragazza aggredita, venne considerato troppo controverso e sostituito con l’iconica croce con i teschi della band. Chi possiede la prima versione sa di avere tra le mani un pezzo di storia: un’ulteriore dimostrazione di quanto i Guns non volessero scendere a compromessi, nemmeno dal punto di vista visivo.
Un’eredità incancellabile
Con oltre 30 milioni (avevo letto da qualche parte e ho appena cercato eh) di copie vendute, Appetite for Destruction è il debutto rock più venduto di sempre. È un disco che non invecchia, perché la sua essenza è pura e viscerale. È il suono della giovinezza incazzata, dell’ambizione sfrenata e dell’autodistruzione sempre dietro l’angolo. I Guns N’ Roses non inventarono nulla, ma presero il meglio di Aerosmith, AC/DC e Rolling Stones e lo trasformarono in qualcosa di unico.
Se il rock è fatto di icone, Appetite for Destruction è il loro manifesto. Se la musica è ribellione, questo album è la sua Bibbia.
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