lunedì 24 marzo 2025

Karel Thole: L’Artista di Urania e dei Mondi Impossibili

 

Da qualche mese partecipo (perlopiù lurkando) ad alcuni gruppi con tema fantascienza, e finalmente ho trovato persone affini che come me si sono affezionate alle copertine di alcuni libri. Ho una discreta, anche se incompleta, collezione di Urania (originali prime edizioni e ristampe) e devo dire che le copertine mi hanno da sempre affascinato, spesso colpito più del titolo in fase di acquisto. E gran parte delle volte devo ringraziare un certo artista. Se sei cresciuto sfogliando le pagine di Urania, il suo nome è più di un semplice ricordo: Karel Thole è l’immaginazione fatta immagine, il filtro visionario attraverso cui la fantascienza ha preso forma nel nostro immaginario. Le sue copertine non erano solo illustrazioni: erano portali verso l’ignoto, frammenti di universi surreali che promettevano meraviglia e inquietudine.

Un Maestro tra Due Mondi

Nato nei Paesi Bassi nel 1914, Karel Thole inizia la sua carriera artistica tra la pubblicità e l’illustrazione, ma è in Italia che trova la sua vera dimensione creativa. Nel 1958 viene chiamato dalla Mondadori per dare un nuovo volto alla collana Urania, e da quel momento il suo stile diventa indissolubilmente legato alla fantascienza italiana.

Thole non si limitava a rappresentare astronavi scintillanti o robot metallici, come spesso accadeva nelle copertine pulp americane. Il suo era un approccio più onirico e surreale, ispirato all’arte simbolista e a quella visionaria di artisti come Max Ernst e Salvador Dalí. Le sue immagini erano un amalgama di corpi distorti, occhi spalancati nel vuoto, paesaggi alieni e figure sospese tra il grottesco e il metafisico. Un’estetica che si adattava perfettamente alla fantascienza più sofisticata, quella che esplorava gli abissi dell’inconscio oltre che quelli dello spazio.

Il Volto della Fantascienza Italiana

Con oltre vent’anni di copertine per Urania, Thole ha definito l’identità visiva della collana, influenzando generazioni di lettori e artisti. Ogni sua illustrazione era un invito a perdersi nell’ignoto, un biglietto d’ingresso per storie che mescolavano meraviglia e terrore cosmico.

Le sue opere non si limitano alla fantascienza: ha illustrato anche libri di gialli, horror e romanzi gotici, collaborando con autori come Edgar Allan Poe, Lovecraft e Stephen King. Ma è con la SF che ha lasciato il segno più profondo.

Un’Eredità Indelebile

Karel Thole è morto nel 2000, ma la sua influenza è ancora viva. Le sue copertine sono ormai icone della cultura pop, celebrate da collezionisti e appassionati. La sua capacità di evocare mondi impossibili resta insuperata, un’arte che continua a stimolare l’immaginazione di chiunque abbia mai sognato guardando un suo dipinto.

Se Urania è stata per molti il primo contatto con la fantascienza, Thole è stato il primo ad accompagnarci in quel viaggio. E ogni volta che apriamo una vecchia edizione, è ancora lì, con le sue creature impossibili e i suoi paesaggi alieni, pronto a mostrarci qualcosa che non avevamo mai visto prima.


Nessun commento:

Posta un commento