venerdì 21 marzo 2025

Starlink in viaggio: il regalo perfetto o un inutile peso?

 


Certe amicizie sono fatte di birre condivise, battute al limite del legale e viaggi improvvisati. Altre ti regalano Starlink.

Quando Gettons mi ha fatto recapitare il pacco, ho pensato a uno scherzo. Io, che parto con uno zaino leggero e cerco di staccarmi dalla rete il più possibile, ora mi trovavo tra le mani un’antenna satellitare. "Così puoi scrivere sul blog anche dalla cima del mondo," mi ha detto ridendo in videochiamata. E in effetti, la prospettiva di aggiornare VER dal nulla più assoluto aveva un certo fascino.

Connessione ovunque: mito o realtà?

La prima prova l’ho fatta quasi per gioco. Ho piazzato l’antenna nel punto più isolato che potessi raggiungere senza troppe difficoltà, e in pochi minuti ero online. Niente più dipendenza da Wi-Fi scadenti o hotspot ballerini: internet ovunque, sempre, con velocità degne di casa.

Sul momento, mi è sembrato geniale. Ma poi è arrivata la domanda: ne avevo davvero bisogno? Probabilmente sì, e meglio averlo che non averlo. 

Starlink: sogno o incubo per un viaggiatore?

PRO:
Copertura totale – Montagne, spiagge, boschi… finché hai visibilità sul cielo, sei connesso.
Velocità assurde – Perfetto per caricare foto, scrivere articoli e persino vedere un film in tenda.
Indipendenza assoluta – Niente più attese per una tacca di segnale.

CONTRO:
Ingombro – Non proprio tascabile. Zaino minimal? Dimenticalo. Potrei però farmi regalare anche uno sherpa. 
Consumo energetico – Senza un buon power bank o un generatore, sei fritto.
Tentazione costante – L’idea di rimanere offline diventa un’utopia. L'ho inserita tra le cose negative, solo per far numero. 

Verdetto finale: lo tengo o lo restituisco?

Dopo qualche viaggio mentale , ho capito che Starlink non è un giocattolo qualsiasi. Se vuoi lavorare in remoto mentre esplori, è il Santo Graal. Se invece vuoi perderti davvero, può essere un’ancora pesante. Alla fine, ho deciso di tenerlo, ma con una regola: accenderlo solo quando serve davvero.

Quindi grazie, Gettons. Forse è un lusso, forse è un peso, ma almeno ora posso scrivere sul blog da qualsiasi angolo di mondo. Anche se ogni tanto, offline, si sta ancora meglio.


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