domenica 20 aprile 2025

A spasso per Lione ed i suoi musei

 


La giornata inizia con i profumi di una vera boulangerie lyonnaise, dove croissant, pain au chocolat e caffè bollente (un po' alto) ci scaldano mentre il sole filtra timido tra i palazzi. Passeggiamo fino a Place Bellecour, poi prendiamo la funicolare per Fourvière, uno dei modi più suggestivi per salire sulla collina. Lì ci accoglie la Basilica di Notre-Dame de Fourvière, una meraviglia visiva e simbolica che mescola stili gotico e bizantino, costruita nel XIX secolo come ringraziamento alla Vergine per aver “protetto” la città. Le sue decorazioni interne sono talmente ricche da sembrare un mosaico celestiale.

A pochi passi, entriamo nel Museo Lugdunum, il museo gallo-romano, costruito in stile brutalista negli anni '70 e quasi nascosto nel verde della collina in prossimità dell'anfiteatrk. Un vero bunker della memoria: tra monete, teste , busti, (sassi), mosaici e resti architettonici, emerge il volto di Lione quando era ancora Lugdunum, capitale delle Gallie.

Scendiamo verso il fiume e ci fermiamo alla Chiesa di San Giorgio, proprio in tempo per la messa. L’interno è raccolto e suggestivo, un perfetto contrasto dopo l’imponenza della basilica.

Un po’ di esplorazione tra i traboules, i passaggi segreti tipici del quartiere, e poi ci sediamo da Oai Bistrot per un pranzetto lento: atmosfera rilassata, piatti ben curati e caffè ristretto. Lione continua a conquistarci… anche senza sforzi.

Nel pomeriggio riprendiamo la nostra esplorazione attraversando ancora una volta la Vieux Lyon, fino a raggiungere la splendida Cattedrale di Saint-Jean. L’interno, severo e gotico, nasconde un piccolo tesoro: l’orologio astronomico. Capolavoro del XIV secolo, questo orologio non si limita a segnare l’ora, ma racconta il tempo secondo il cielo: lune, costellazioni, santi del giorno… e ogni giorno, poco prima di mezzogiorno, prende vita con una piccola processione di angeli, un gallo che canta e figure che danzano. Un piccolo miracolo meccanico incastonato tra le pietre.

Subito dopo, svoltiamo l’angolo per entrare nel Musée Cinéma et Miniature, una vera delizia. Due mondi in uno: da una parte, un omaggio a Lione, patria dei fratelli Lumière, con cimeli cinematografici, effetti speciali, e set originali di film come Il favoloso mondo di Amélie o Gremlins. Dall’altra, un viaggio tra scenografie in miniatura così perfette da sembrare fotografie di luoghi vissuti. Il tutto con un tocco letterario: tra le collezioni c’è anche una sala dedicata a Profumo, con oggetti usati nel film e l’atmosfera rarefatta di una Parigi d’altri tempi.

Lione è fatta così: ti tiene sveglio con mille stimoli, e anche i piedi – ormai un po’ stanchi – non trovano scuse. Così raggiungo Funflus al Musée des Beaux-Arts, alloggiato nell’antica abbazia di San Pietro. Qui il tempo rallenta: tra le sculture, i dipinti, le sale dedicate all’arte egizia e l’incantevole giardino interno, sembra di aver fatto un salto fuori dal mondo.

La giornata si è conclusa con un aperitivo nella zona della Croix-Rousse, tra viuzze bohemien, atmosfere rilassate e locali pieni di chiacchiere e vino. In uno di questi bar di quartiere ho ordinato un Suze Tonic: amarognolo, erbaceo, fresco, perfetto per entrare ancora di più nel ritmo della città.

A cena ci siamo accomodati al Le Pique Assiette, un ristorante che propone autentica cucina lionese. Ho scelto due piatti tradizionali: l’œuf en meurette, ovvero un uovo in camicia servito in una ricca salsa al vino rosso con pancetta e cipolle — un piatto intenso e vellutato — seguito dalla andouillette à la moutarde, insaccato rustico e sapido, reso più rotondo dalla cremosità della senape. Un pasto che sa di bistrot e di storia.

Album fotografico A spasso per Lione 

Album fotografico Musei a Lione 


Nessun commento:

Posta un commento