martedì 22 aprile 2025

Appunti di viaggio: Lione in breve

 

Lione senza sbatti: guida pratica per sopravvivere (e godersela) - a cura di VIKI 

Verificato sul campo (dopo aver letto gli articoli su VER) da una famiglia vera in gita pasquale, evitando anche la pioggia .


Perché Lione?
Perché è raggiungibile via strada dalla Toscana anche con una o più soste in Piemonte , perché ci puoi arrivare anche in aereo o treno se vuoi, perché è patrimonio UNESCO e non te lo sbatte in faccia. Perché riesce a essere elegante senza diventare snob, storica senza diventare museo, moderna senza diventare Milano. E poi perché ci mangi bene.


Come arrivare (e dove buttarsi)
In auto: Frejus, qualche fiocco di neve, poi si apre la luce francese e ti sembra di atterrare in un altro mondo.
Dove dormire: Hotel des Savoies, zona Perrache. Centrale, pratico, senza fronzoli. Perfetto per chi ha zaini, scarpe umide e figli. Perfetto perché a cinque minuti dalla stazione e perché non si trova in ZTL ed ha un garage privato. 


Cosa vedere (senza dover usare Google ogni due metri)

Vieux Lyon
Tra i quartieri medioevale più grossi fuori dall’Italia, Traboules, vicoli stretti, passaggi segreti e odore di croissant appena sfornati.

  • Cathédrale Saint-Jean: gotico ma non gotico-pesante. Dentro c'è un orologio astronomico del XIV secolo che suona quattro volte al giorno. Mondo celeste e terrestre che si muove in sincrono. Lo guardi e pensi a quanto TikTok faccia schifo.

Fourvière
Si sale con la funicolare (che è già esperienza in sé), poi ci si perde tra panorama e architettura.

  • Basilica di Notre-Dame de Fourvière: bianca, enorme, un po' barocca, un po' esagerata. Dentro è decoratissima, ma affascina.
  • Teatro romano e museo Lugdunum: rovine con vista e un museo brutalista ben fatto. Ti dà l'idea che anche i Galli, in fondo, si facevano il loro Netflix.

Centro città

  • Place Bellecour: gigantesca, ci fai volare un drone senza licenza.
  • Place des Terreaux: ci trovi la fontana Bartholdi, fatta da quello della Statua della Libertà.
  • Hôtel de Ville e l'atmosfera da "Francia classica".

Musei (quelli che abbiamo fatto e quelli che meritano lo sguardo da fuori)

  • Musée Miniature et Cinéma: geniale. Dagli effetti speciali di Profumo (sì, quello con Dustin Hoffman) alle miniature maniacali. E poi ci sono i fratelli Lumière ovunque, perché qui è nato il cinema.
  • Musée des Beaux-Arts: una delle collezioni più importanti dopo il Louvre. Dentro anche chi non ama l’arte si perde bene.
  • Musée des Confluences: non visitato, ma guardato esternamente. Sembra atterrato da un altro pianeta, un'astronave a vetri sul punto di decollare.

Cosa mangiare (e dove metterlo)

Colazione
In una qualsiasi boulangerie del centro. Viennoiserie vere, caffè allungato, zucchero in bustine e quel profumo che ti fa venire voglia di perdonare i francesi.

Pranzo

  • Oai Bistrot: cucina fusion, ma non snob. Ottima sosta durante le esplorazioni diurne.

Aperitivo

  • Zona Croix-Rousse, perfetta al tramonto. Qui ho scoperto il Suze Tonic, cocktail vintage francese a base di genziana. Strano, amarognolo, efficace.

Cena

  • Le Pique Assiette: bouchon lyonnais, ovvero le trattorie tipiche. Ho preso un oeuf en meurette (uovo in salsa al vino rosso) e una andouillette à la moutarde (salsiccia rustica con senape). Roba tosta.

Piatti da cercare (e magari anche mangiare)

  • Quenelle de brochet: gnoccone di luccio con salsa di crostacei.
  • Cervelle de canut: formaggio fresco con erbe. Nome tremendo, gusto ottimo.
  • Salade lyonnaise: insalata con pancetta, crostini e uovo in camicia. Dietetica se la guardi da lontano.
  • Andouillette: solo per i coraggiosi. Sa di interiora perché è fatta con quelle. Ma è una gloria locale.

Consigli sparsi

  • Aprile è il mese del "che tempo fa oggi? Boh". In due giorni: sole, niente nebbia o pioggia.
  • Scarpe comode. Sali e scendi sono la norma.
  • Anche solo camminare è un piacere: ogni angolo ha un dettaglio curioso, una porta antica, una fontana.
  • La città è viva, elegante ma non finta. Perfetta per una gita di 2-3 giorni.

In conclusione
Lione è una città che non ti stanca. Non ti urla addosso, ti accompagna. Ha l’anima delle metropoli e la misura dei paesi. Per una Pasqua diversa o una fuga d’autunno, è il posto giusto.

E per tutto il resto, c'è il diario completo. Online, su VER.

Giorno 1

Giorno 2 (Lione) 

Giorno 3 (Lione) 

Giorno 4


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