Lione senza sbatti: guida pratica per sopravvivere (e godersela) - a cura di VIKI
Verificato sul campo (dopo aver letto gli articoli su VER) da una famiglia vera in gita pasquale, evitando anche la pioggia .
Perché Lione?
Perché è raggiungibile via strada dalla Toscana anche con una o più soste in Piemonte , perché ci puoi arrivare anche in aereo o treno se vuoi, perché è patrimonio UNESCO e non te lo sbatte in faccia. Perché riesce a essere elegante senza diventare snob, storica senza diventare museo, moderna senza diventare Milano. E poi perché ci mangi bene.
Come arrivare (e dove buttarsi)
In auto: Frejus, qualche fiocco di neve, poi si apre la luce francese e ti sembra di atterrare in un altro mondo.
Dove dormire: Hotel des Savoies, zona Perrache. Centrale, pratico, senza fronzoli. Perfetto per chi ha zaini, scarpe umide e figli. Perfetto perché a cinque minuti dalla stazione e perché non si trova in ZTL ed ha un garage privato.
Cosa vedere (senza dover usare Google ogni due metri)
Vieux Lyon
Tra i quartieri medioevale più grossi fuori dall’Italia, Traboules, vicoli stretti, passaggi segreti e odore di croissant appena sfornati.
- Cathédrale Saint-Jean: gotico ma non gotico-pesante. Dentro c'è un orologio astronomico del XIV secolo che suona quattro volte al giorno. Mondo celeste e terrestre che si muove in sincrono. Lo guardi e pensi a quanto TikTok faccia schifo.
Fourvière
Si sale con la funicolare (che è già esperienza in sé), poi ci si perde tra panorama e architettura.
- Basilica di Notre-Dame de Fourvière: bianca, enorme, un po' barocca, un po' esagerata. Dentro è decoratissima, ma affascina.
- Teatro romano e museo Lugdunum: rovine con vista e un museo brutalista ben fatto. Ti dà l'idea che anche i Galli, in fondo, si facevano il loro Netflix.
Centro città
- Place Bellecour: gigantesca, ci fai volare un drone senza licenza.
- Place des Terreaux: ci trovi la fontana Bartholdi, fatta da quello della Statua della Libertà.
- Hôtel de Ville e l'atmosfera da "Francia classica".
Musei (quelli che abbiamo fatto e quelli che meritano lo sguardo da fuori)
- Musée Miniature et Cinéma: geniale. Dagli effetti speciali di Profumo (sì, quello con Dustin Hoffman) alle miniature maniacali. E poi ci sono i fratelli Lumière ovunque, perché qui è nato il cinema.
- Musée des Beaux-Arts: una delle collezioni più importanti dopo il Louvre. Dentro anche chi non ama l’arte si perde bene.
- Musée des Confluences: non visitato, ma guardato esternamente. Sembra atterrato da un altro pianeta, un'astronave a vetri sul punto di decollare.
Cosa mangiare (e dove metterlo)
Colazione
In una qualsiasi boulangerie del centro. Viennoiserie vere, caffè allungato, zucchero in bustine e quel profumo che ti fa venire voglia di perdonare i francesi.
Pranzo
- Oai Bistrot: cucina fusion, ma non snob. Ottima sosta durante le esplorazioni diurne.
Aperitivo
- Zona Croix-Rousse, perfetta al tramonto. Qui ho scoperto il Suze Tonic, cocktail vintage francese a base di genziana. Strano, amarognolo, efficace.
Cena
- Le Pique Assiette: bouchon lyonnais, ovvero le trattorie tipiche. Ho preso un oeuf en meurette (uovo in salsa al vino rosso) e una andouillette à la moutarde (salsiccia rustica con senape). Roba tosta.
Piatti da cercare (e magari anche mangiare)
- Quenelle de brochet: gnoccone di luccio con salsa di crostacei.
- Cervelle de canut: formaggio fresco con erbe. Nome tremendo, gusto ottimo.
- Salade lyonnaise: insalata con pancetta, crostini e uovo in camicia. Dietetica se la guardi da lontano.
- Andouillette: solo per i coraggiosi. Sa di interiora perché è fatta con quelle. Ma è una gloria locale.
Consigli sparsi
- Aprile è il mese del "che tempo fa oggi? Boh". In due giorni: sole, niente nebbia o pioggia.
- Scarpe comode. Sali e scendi sono la norma.
- Anche solo camminare è un piacere: ogni angolo ha un dettaglio curioso, una porta antica, una fontana.
- La città è viva, elegante ma non finta. Perfetta per una gita di 2-3 giorni.
In conclusione
Lione è una città che non ti stanca. Non ti urla addosso, ti accompagna. Ha l’anima delle metropoli e la misura dei paesi. Per una Pasqua diversa o una fuga d’autunno, è il posto giusto.
E per tutto il resto, c'è il diario completo. Online, su VER.
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