Un trasferimento, una nuova città, una nuova vita. Appena arrivato a Siena, con ancora addosso la polvere del trasloco e l’euforia dell’inizio, entrai in un negozio di dischi – uno di quelli in cui il tempo si piega e i pomeriggi svaniscono tra scaffali e custodie rigide. Quel giorno portai a casa Twilight of Days degli Athena. Un acquisto d’impulso? Forse. O forse era già tutto scritto.
Il nome del vocalist, Francesco Neretti, non era sconosciuto.
Lo avevo conosciuto anni prima, ai tempi del liceo. Era più grande, certo, ma tra i corridoi girava voce di un ragazzo che “cantava davvero”, uno di quelli con la voce piena di eco, che sembrava uscita direttamente da un palco europeo. Ritrovarlo anni dopo in un album power-prog italiano – e in un momento tanto personale – fu come chiudere un cerchio senza nemmeno sapere che esistesse.
L’album è un viaggio tra luce e ombra.
Twilight of Days è un disco che affonda le radici nei canoni del power metal sinfonico e del progressive melodico. Le chitarre sono serrate ma mai invadenti, le tastiere tessono un’atmosfera epica e cinematografica, e la voce di Neretti guida tutto con una limpidezza che oggi si fa fatica a ritrovare. Non ci sono brani deboli, solo momenti più intimi e altri più arrembanti.
Highlights personali:
- The Way to Heaven's Gate – puro pathos melodico, da ascoltare con gli occhi chiusi.
- Hymn – quel tipo di ritornello che ti resta dentro come un luogo caro.
- Twilight of Days – il brano che dà il titolo all’album e ne racchiude l’essenza: malinconia, energia e speranza mescolate come in un cielo al tramonto.
Riascoltarlo oggi è come aprire un vecchio diario.
Un disco che non ha rivoluzionato il genere, ma che ha rivoluzionato me in quel preciso momento della vita. È questo che conta. E per questo entra di diritto nel mio percorso tra i CD che mi hanno segnato.
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