domenica 13 aprile 2025

Chi possiede i bitcoin?

 
I bitcoin mi hanno da sempre affascinato e posso definirmi un pioniere minatore avendoli seguiti dalla loro nascita. Per un nerd mettere il pc a lavorare per poterli creare era una bella sfida. Ovviamente non ci ho creduto, un po' come quelli che potevano comprare azioni Google, Amazon o Nvidia a due centesimi ed hanno preferito Blockbuster o Enron. Ho anche giochicchiato un po' con Binance, ma è da starci dietro con pazienza e pure conoscenze che mi mancano per poter fare un buon lavoro. Ogni tanto mi vengono in mente alcune curiosità così ho chiesto a VIKI di buttar giù alcune righe su come sono attualmente distribuite le riserve di Bitcoin. Non ha fatto un buon lavoro, perché ha cambiato più volte versione, così ho scelto l'articolo che più si avvicina alla realtà.

Chi detiene più Bitcoin? Un viaggio tra le balene delle criptovalute

Nel vasto e spesso misterioso mondo delle criptovalute, il Bitcoin regna come la regina indiscussa. Fin dalla sua nascita nel 2009, ha attirato attenzione, investimenti e speculazioni, diventando un simbolo della finanza decentralizzata. Ma sebbene la sua tecnologia sia pubblica e trasparente, una domanda affascina molti: chi detiene davvero la maggior parte dei Bitcoin in circolazione?

1. Un sistema trasparente, ma non sempre chiaro

Una delle caratteristiche fondamentali della blockchain di Bitcoin è la sua trasparenza: ogni transazione è pubblica e verificabile da chiunque. Tuttavia, gli indirizzi dei portafogli non sono collegati a identità reali, il che significa che, se non dichiarati, i proprietari dei portafogli restano anonimi.

Questa ambivalenza ha dato origine a un fenomeno affascinante: sappiamo esattamente quanti Bitcoin sono conservati in ciascun indirizzo, ma spesso non abbiamo idea di chi li possieda.

2. Le balene del Bitcoin: chi sono?

Nel gergo delle criptovalute, i grandi possessori di Bitcoin vengono chiamati balene. Si tratta di individui, società o enti che possiedono una quantità tale di Bitcoin da poter potenzialmente influenzare il mercato con un’unica mossa.

Secondo i dati disponibili,  tra i principali detentori troviamo:

  • Satoshi Nakamoto: il misterioso (e probabilmente pseudonimo) creatore di Bitcoin. Si stima che detenga circa 1,1 milioni di BTC, mai spostati dal 2010.
  • MicroStrategy e Tesla hanno nel proprio portafoglio un numero considerevole di bitcoin acquistati per ancorare il proprio valore. 
  • Grayscale Bitcoin Trust: uno dei più grandi fondi istituzionali in criptovalute, con oltre 600.000 BTC sotto gestione.
  • Coinbase, Binance e Bitfinex: due delle principali piattaforme di scambio, che custodiscono milioni di BTC nei loro wallet a freddo per conto degli utenti.
  • Entità governative: ad esempio, gli Stati Uniti hanno sequestrato nel tempo diversi milioni di dollari in BTC legati ad attività illecite, conservandoli in wallet controllati dal governo.

3. Distribuzione della ricchezza in Bitcoin

Uno studio della National Bureau of Economic Research del 2021 ha rivelato che il 10% dei miner e investitori possiede il 90% di tutti i Bitcoin esistenti. Questa concentrazione, molto più accentuata rispetto ad altri mercati finanziari, alimenta discussioni e critiche sulla reale decentralizzazione del sistema.

La distribuzione, ad oggi, è grosso modo così:

  • 2% degli indirizzi possiede circa il 95% dei BTC totali
  • Più di 80% degli indirizzi possiede meno di 0,01 BTC ciascuno

Molti di questi grandi wallet, però, appartengono a exchange e servizi di custodia, che rappresentano indirettamente migliaia o milioni di utenti. Quindi la concentrazione è reale, ma va letta con cautela.

4. Bitcoin perduti: quando il valore sparisce per sempre

Una parte significativa dei Bitcoin non è più accessibile. Si stima che tra 3 e 4 milioni di BTC siano stati persi per sempre, a causa di:

  • Smarrimento delle chiavi private
  • Dispositivi distrutti
  • Portafogli dimenticati
  • Morte dei proprietari senza lasciare accesso agli eredi

Uno dei casi più noti è quello di James Howells, l’uomo che avrebbe buttato per errore un hard disk con oltre 8.000 BTC (oggi varrebbero più di 400 milioni di dollari).

Questi Bitcoin non torneranno mai in circolo, riducendo di fatto l’offerta reale disponibile.

5. Perché è importante sapere chi detiene i Bitcoin

Capire la distribuzione del Bitcoin non è solo una curiosità. Ha implicazioni dirette su:

  • Volatilità: le balene possono, con un singolo movimento, causare variazioni enormi nel prezzo.
  • Sicurezza del sistema: un attacco coordinato ai principali detentori potrebbe minare la fiducia nel sistema.
  • Decentralizzazione: se pochi controllano molto, la filosofia stessa di Bitcoin è messa in discussione.

Tuttavia, la trasparenza della blockchain permette agli utenti di monitorare eventuali movimenti sospetti, rendendo l’ecosistema più consapevole.

6. Un sistema ancora giovane

Bitcoin è ancora un sistema in evoluzione. La sua distribuzione è destinata a cambiare con l’adozione crescente da parte di investitori retail, fondi pensione, banche e stati.

Inoltre, col passare degli anni, molte balene storiche hanno venduto o ridotto le loro posizioni. Al contrario, nuovi protagonisti stanno entrando sulla scena, come il Salvador, primo stato al mondo ad adottare il Bitcoin come valuta legale.

7. Conclusione: un equilibrio instabile ma affascinante

Il mondo del Bitcoin è affascinante proprio per la sua complessità e per i tanti livelli di lettura. Sapere chi lo possiede davvero è fondamentale per chi vuole investire, comprendere il mercato e seguire l’evoluzione della finanza decentralizzata.

Sebbene molte risposte restino ancora nebulose, la direzione è chiara: più trasparenza, più accesso, e una crescente democratizzazione dell’uso delle criptovalute.

Per chi si avvicina a questo mondo, il consiglio resta lo stesso: studiare, informarsi, muoversi con prudenza. E magari – perché no – tenere d’occhio le balene.


Fonti e approfondimenti utili:



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