domenica 6 aprile 2025

Giovanni Burgio - Infezione Genomica

Infezione genomica
Autore: Giovanni Burgio
Anno: 2010
Titolo originale: Infezione Genomica
Voto: 3/5
Pagine: 305
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Trama del libro e quarta di copertina:
Tre piste narrative si dipanano in questo romanzo. Tre piste che si uniranno in un finale imprevedibile: quella che riguarda un gruppo di ricerca dell'università di Bologna, l'altra è quella di una misteriosa società segreta tedesca, e infine quella di un'infermiera che suo malgrado viene coinvolta nella vicenda. Tutto ruota attorno al contrasto che si viene a creare tra due mondi: quello scientifico e quello teosofico, conseguente alla scoperta che nel DNA umano ci sono tracce del DNA di batteri. 

Commento personale e recensione:
Ci ho messo quasi tre anni a finirlo, ma non fraintendete: Infezione Genomica di Giovanni Burgio non è un romanzo noioso né tanto meno ostico. È stato piuttosto il mio personale ritmo di lettura a renderlo una compagnia dilatata nel tempo. L’ho letto soltanto in spiaggia, alternandolo ad altri libri, e così la trama ha finito per seguire il ciclo delle estati, delle onde e delle pause tra un bagno e l’altro.

Il romanzo si muove con passo deciso tra scienza, una possibile distopia e riflessione esistenziale. Burgio costruisce una narrazione che si nutre di inquietudini contemporanee — tra biotecnologie, manipolazione genetica e derive etiche — ma senza rinunciare a un impianto narrativo solido e personaggi credibili. Nonostante la materia trattata sia complessa, il testo non scivola mai nel didascalico: è piuttosto un invito a pensare, a farsi domande, a riflettere su ciò che significa davvero “umanità” in un mondo che sembra volerla superare.

La scrittura è chiara, sobria, quasi chirurgica nel modo in cui incide sulla trama le sue traiettorie più tese. Eppure, qua e là, non mancano aperture liriche e momenti di autenticità emotiva che rendono il romanzo vivo, persino intimo.

Forse non è un libro per tutti — richiede attenzione, disponibilità ad accogliere concetti scientifici e a lasciarsi trascinare in un futuro inquietante ma plausibile — ma chi accetta la sfida sarà ripagato.

Tre anni, dicevo, ma ne è valsa la pena. E anzi, forse proprio questa lettura lenta e intermittente ha reso il libro ancora più memorabile, come quelle conversazioni che riprendi di tanto in tanto con vecchi amici, ogni volta un po’ più profonde.

 

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